Formazione 2/ Addio agli sportelli multifunzionali?

Tramonta l’era degli sportelli multifunzionali? Parrebbe proprio di sì. La Regione siciliana si scopre, con grande meraviglia degli operatori del settore, agenzia di collocamento. Il dirigente generale del dipartimento regionale Lavoro, Anna Rosa Corsello, ha scoperto che il personale dei Centri per l’impiego eroga quotidianamente le misure di politica attiva del lavoro in favore dei disoccupati, cassaintegrati, etc.

Peccato poi che per riorganizzare il servizio in sostituzione degli sportelli pare abbia diramato una circolare interna per la partecipazione a corsi di formazione per il personale che dovrà erogare ciò che da anni è missione degli sportelli multifunzionali. Una decisione che ha lasciato “a bocca aperta” tutto il mondo degli operatori e degli Enti formativi ad eccezione delle organizzazioni sindacali. E’ possibile che le stesse conoscessero già il finale del film.

Un scelta che non ammette repliche. Ma perché? Proviamo a dare risposta e spazio alla vicenda che presenta preoccupanti risvolti non solo sociali.

In tanti gli operatori che ci hanno contattato per darci la loro versione dei fatti. Ci fanno sapere gli operatori che gli sportelli multifunzionali per il servizio di politica attiva che erogano non costituiscono una duplicazione di spesa. Secondo la Corsello, gli sportelli che operano all’interno dei locali del Centri per l’impiego costituiscono doppione di spesa che l’amministrazione regionale già sostiene per assicurare gli stessi servizi, erogati dai dipendenti di ruolo.

Non la pensano così i dipendenti degli sportelli multifunzionali i quali si dichiarano gli unici ad erogare le misure di politica attiva del lavoro. E che semmai, la vergogna è costituita dalla circostanza che ogni mese lo sportello multifunzionale consegna al dirigente del Centro per l’impiego ove opera l’elenco delle azioni erogate in favore dell’utenza. Una contabilizzazione resa obbligatoria, pare, per via della necessità di contabilizzare l’attività ai fini del raggiungimento, per i dipendenti regionali, del premio di produttività previsto dai progetti obiettivi del contratto collettivo di lavoro del pubblico impiego.

Sembra essere questa la duplicazione di spesa, secondo gli operatori degli sportelli multifunzionali . Affermazioni che, se vere, sono gravi e oggetto di approfondimento da parte delle autorità competenti. Una responsabilità notevole, quella assunta dal dirigente generale del dipartimento Lavoro.

A rischio circa due mila posti di lavoro. Sono tanti coloro che operano presso gli sportelli multifunzionali dislocati nel territorio siciliano.

Sull’argomento riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera indirizzata, tra gli altri, anche alle organizzazioni sindacali e scritta da un orientatore di sportello.

Ecco il testo della lettera

Con il D.lgs.181/00 e successivamente con il D.lgs. 297/02 in attuazione delle direttive europee in materia di lavoro e della legge regionale n. 30 del 7 agosto 1997 viene rivoluzionato il sistema del collocamento obbligatorio e vengono introdotte le nuove attività da svolgere all’interno degli ex uffici di collocamento, oggi Centri per l’impiego, a favore dei lavoratori disoccupati che presentano all’Ufficio la dichiarazione di disponibilità all’avviamento al lavoro.

Tali attività riguardano: accoglienza e informazione, orientamento, consulenza, promozione e sostegno all’inserimento lavorativo e informazione e consulenza alle imprese. Nella Regione Sicilia non è stato formato personale dipendente dall’Amministrazione per svolgere tali nuove attività, per cui l’attività dei Centri per l’impiego si è limitata, dove è stata fatta, alla tenuta dell’elenco anagrafico, della scheda anagrafico-professionale, per lo più mancante della parte formativa-professionale, e delle tradizionali attività di rilevazione degli avviamenti, licenziamenti e dimissioni dei lavoratori occupati, mentre nulla delle nuove funzioni sono state svolte a favore degli utenti disoccupati o in cerca di prima occupazione.

A partire dal 1996 con finanziamenti europei la Regione siciliana ha riqualificato nelle figure di orientatore, esperto di integrazione, progettista, tutor e gestore reti parte dei formatori dipendenti a tempo indeterminato degli Enti ex legge 24/76. La riqualificazione di tale personale è avvenuta a mezzo di emanazioni di circolari assessoriali. Per tali riqualificazioni sono state previste selezioni preventive tra tutto il personale in servizio presso gli Enti ex legge regionale n.24 del 6 marzo 197624/76 che avessero un debito contributivo di almeno dieci anni.

In particolare, con la prima riqualificazione (Pom I^ annualità ) le figure professionali di orientatore, esperto in integrazione e progettista sono state individuate numericamente in ambito regionale, suddivisi per provincia, per cui i formatori invitati a partecipare alla selezione hanno partecipato indistintamente, per singola figura, ai posti messi a concorso in ambito regionale.

Infatti le graduatorie sono state fatte su basi regionali suddivise per provincia, non tenendo conto nella selezione e successiva riqualificazione delle sopraccitate figure. Infatti a consuntivo si è riscontrato una enorme disparità tra Enti e figure professionali rapportando il numero degli operatori riqualificati appartenenti agli Enti ed il monte ore degli stessi; vi sono stati Enti che non hanno avuto selezionato nessun loro dipendente.

A tale “ errore “ si è posto rimedio con le riqualificazioni successive, infatti alla luce di quanto successo con la prima riqualificazione le figure da riqualificare sono state riparametrate in base al monte ore di ciascun ente ex legge regionale n.24 del 6 marzo 1976, per cui a ciascun ente sono state attribuite un certo numero di figure da riqualificare e la selezione è avvenuta tra il personale dipendente del singolo Ente. In pratica l’Ente incaricato della riqualificazione avuto l’incarico di selezionare, per ogni singolo Ente, il personale da riqualificare tra i dipendenti dello stesso Ente.

L’assessorato regionale al Lavoro con circolare n.2 del 26/4/2001 ha posto in essere gli sportelli multifunzionali a cui sono stati assegnati compiti di servizi formativi in materia di: accoglienza ed informazione, orientamento,consulenza, promozione e sostegno all’inserimento lavorativo e informazione e consulenza alle imprese.

Con tale circolare al capo I punto 9 viene detto che “ lo sportello multifunzionale deve garantire l’intervento integrato e pertanto la sua composizione standard è ritenuta valida se impiega contestualmente operatori qualificati in materia di : selezione, integrazione di portatori di svantaggio, analisi dei bisogni e progettazione…” e al punto 10 viene detto che “il personale in possesso delle caratteristiche sopra indicate, sarà stabilmente impiegato presso gli “ Sportelli multifunzionali “ per consentire il funzionamento continuativo dei servizi nei giorni lavorativi.”.

Con nota protocollo n. 4149/Prof/2001 del 6 Agosto 2001 inviata a tutti gli organismi della legge regionale 6 marzo 1976, n.24 a firma del dirigente pro tempore del servizio, Gaspare Sinatra, viene richiesto: “…Gli Organismi sono altresì invitati a fornire notizie in merito all’eventuale diverso utilizzo di operatori riqualificati con il Pom Formazione Formatori I e II annualità e Legge 236/93 ed in possesso della qualifica di orientatore, progettista ed esperto in integrazione evidenziato il nominativo, la sede ed i compiti lavorativi attribuiti. Tale verifica consentirà altresì di accertare il rispetto della salvaguardia dei livelli occupazionali, nonché il corretto utilizzo delle risorse umane riqualificate con risorse della scrivente amministrazione”.

Successivamente con Decreto del dirigente generale n. 1490/AA.GG./AG dell’8 novembre 2005 a firma del dirigente generale pro tempore, Rino Lo Nigro, viene decretata la nuova struttura organizzativa del Dipartimento Regionale Agenzia per l’impiego e la formazione professionale e gli sportelli multifunzionale vengono inseriti nel Servizio I° assieme ai Servizi per l’impiego, mentre gli interventi formativi vengono inseriti nel Servizio IV° .

Con circolare n. 68/2006/AG del 20 marzo 2006 a firma del dirigente generale pro tempore, Lo Nigro, viene puntualizzato che “ …l’impiego del personale – la cui spesa ricada nell’ambito del decreto approvato del piano – deve essere esclusivamente destinato a tali attività e non può essere distolto in incombenze diverse, ancorché rientrino nelle finalità istituzionali degli organismi attuatori”.

Infine va ricordato che nella circolare n. 81/2007/AG del 07 marzo 2007 avente ad oggetto : legge regionale 8 febbraio 2007, n.2 – Decreto assessoriale 28 febbraio 2007 n. 125- Modalità per la proroga dei progetti attuativi degli sportelli Multifunzionali, in essere nell’anno 2006, sino al 31 dicembre 2007 e direttive per richiedere l’erogazione della voce PERSONALE e GESTIONE, al punto 4.2 – Diritti sui prodotti delle attività – viene detto che: “I prodotti dell’ingegno che dovessero costituire risultato, principale o meno, dei prodotti finanziati sono di proprietà dell’Amministrazione regionale e non possono essere commercializzati dai soggetti attuatori dei progetti stessi. I risultati di quanto prodotto, organicamente distinti per attività svolte, nell’ambito delle attività proprie degli Sportelli Multifunzionali, quali, indagini, pubblicazioni, software, etc, dovranno essere consegnati in copia all’agenzia regionale per l’Impiego e della Formazione Professionale – Servizio I -…”.

In ottemperanza di quanto sopra esposto gli operatori degli sportelli multifunzionali sono stati inseriti pienamente nelle attività proprie dei Servizi per l’Impiego della Regione Sicilia mediante convenzione tra l’Agenzia del Lavoro e gli Enti da cui dipendono. Il lavoro svolto dagli operatori presso i Servizi per l’Impiego sono in toto quelli previsti dal Decreto legislativo n.297/2002 pur restando titolari di tali servizi gli uffici dei Servizi per l’Impiego. Ciò comporta che presso i Servizi per l’impiego (Cpi e Supl ) una pletora di lavoratori, di cui la maggior parte lsu, si occupa di una minima parte dell’attività prevista dal Decreto legislativo 297/02 (accoglienza e stesura modello di disponibilità ), mentre tutta la restante attività (orientamento,consulenza, promozione e sostegno all’inserimento lavorativo, informazione e consulenza alle imprese) viene espletata dagli operatori degli Sportelli Multifunzionali.

L’assurdo è che si è provveduto alla stabilizzazione presso i servizi per l’impiego degli lsu con aggravio di spesa per il bilancio regionale, mentre non si pensa minimamente a inserire organicamente all’interno dei Servizi per l’Impiego gli operatori degli Sportelli Multifunzionali, il che comporterebbe oltre alla stabilizzazione all’interno dei servi di personale specializzato e riqualificato con fondi pubblici anche un notevole risparmio di spesa per le casse regionali (quantomeno l’8% della voce gestione del finanziamento degli sportelli).

Non ultimo è da osservare la disparità di trattamento tra cittadini lavoratori in merito alla stabilizzazione degli ex lsu. Infatti gli operatori degli Sportelli sono stati chiamati ad effettuare i colloqui di orientamento ai lavoratori precari (lsu) in carico ad enti regionali (Comuni) al fine della loro stabilizzazione. Dai colloqui e dalla documentazione dagli stessi prodotta si è verificato che tali lavoratori sono dipendenti di enti privati quali parrocchie ed altri convenzionati con l’ente Comune ed utilizzati da quest’ultimo per attività dei propri uffici. Tutto ciò comporterà certamente un grosso aumento di spesa per le casse regionali!

Ma qual è la differenza di trattamento tra questi “lavoratori” che si vuole stabilizzare e gli operatori degli Sportelli Multifunzionali che sono anch’essi dipendenti di Enti privati ( Onlus ) in convenzione con la Regione ed utilizzati per servizi propri dei suo uffici? L’unica differenza è che con la stabilizzazione all’interno degli uffici e degli Enti regionali degli ex Lsu si avrà per la Regione un grosso incremento della spesa, mentre con la stabilizzazione degli operatori degli sportelli Multifunzionali all’interno sei Servizi per l’impiego si avrebbe solo una riduzione della spesa della Regione Siciliana.


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