Muos di Niscemi, Cocina: “L’Arpa non ha nascosto nulla”

Il Muoso di Niscemi, dopo la notizia del sequestro da parte della Procura di Caltagirone, e dopo la manifestazione nazionale del 6 ottobre, continua a tenere banco nel dibattito siciliano. Oggi, sulla questione interviene l’ex commissario dell’Arpa Sicilia, Salvo Cocina. Il quale commenta un articolo che abbiamo pubblicato lo scorso 11 settembre dal titolo: “Muos di Niscemi, ma non è l’Arpa Sicilia nasconde i rischi per la salute”?

L’interrogativo nasceva dalle denunce del prof  Massimo Coraddu e del prof Massimo Zucchetti, consulenti del comune di Niscemi, nonché  docenti del Politecnico di Torino, che avevano puntato il dito contro «i comportamenti omissivi di alcuni dei soggetti preposti alla tutela della sicurezza e della salute dei cittadini che hanno ostacolato il nostro incarico di consulenti del comune di Niscemi, costringendoci a lavorare su una documentazione incompleta e gravemente lacunosa». Non manca il riferimento diretto, come si può leggere in questo blog di un esponente dei comitati No Muos, all’Arpa siciliana. 

Cocina ci chiede di rettificare. Noi non possiamo rettificare le dichiarazioni dei due esperti, che pure abbiamo riportato con il punto interrogativo, ma possiamo pubblicare la sua replica. In cui ci sono passaggi interessanti.

In sostanza, Cocina  sostiene, che se i due professori non hanno ricevuto le informazioni necessarie per esprimere il loro parere, non è colpa dell’Arpa che ha trasmesse le sue relazioni a tutti gli enti interessati: nazionali, regionali e locali. Ma del comune di Niscemi, l’ente che era tenuto a fornirle ai consulenti. Non solo. L’ex commissario dell’Arpa, rivela che di tutti gli enti coinvolti, nessuno ha osservato alcunché in merito. Cioè, nessuno ha avuto nulla da ridire mentre si andava avanti, in silenzio, con il progetto Muos. Ma leggiamo cosa ci scrive:

“Nella qualità di Commissario di Arpa Sicilia, dal settembre 2011 all’agosto 2012, preciso che, sotto la mia direzione, Arpa Sicilia non ha omesso nulla in merito al MUOS di Niscemi ma ha invece riaperto la questione (su cui Arpa aveva già dato parere nel 2009 al Dipartimento reg. dell’Ambiente che ha rilasciato l’autorizzazione) rifatto le misurazioni e redatto una relazione ufficiale e pubblica del 13 maggio 2012.

La relazione chiarisce tecnicamente ed in modo trasparente le ipotesi di base dello studio (non contemporaneità del funzionamento delle antenne) e delle misurazioni e individua alcuni seri problemi di sicurezza dei quali Arpa non ha però competenza.
La relazione, insieme con quella precedente del 2009, è stata inviata al Comune di Niscemi e a TUTTI gli Enti: Presidenza della Regione, Ass.to regionale Ambiente, Dipartimento reg. Ambiente e Dipartimento reg. Sanità, Ministero Ambiente, ISPRA, Comune di Niscemi, Azienda Sanitaria Provinciale. Non mi risulta che alcun Ente, preposto alla tutela sanitaria, ambientale, alla sicurezza del volo o alcun organo politico regionale e comunale abbia risposto o osservato alcunché.


In effetti Zucchetti e Coraddu, consulenti nel 2011 del Comune di Niscemi, denunciano di non aver ricevuto comunicazioni ma non dicono, forse sottintendendolo, che era dovere del Comune di Niscemi dare loro le relazioni. Certamente non era tenuta Arpa, né poteva farlo, a trasmettere a tecnici privati tali atti pubblici che comunque sono in possesso del Comune di Niscemi.
Preciso inoltre che Arpa si esprime sulla tutela ambientale mentre sugli aspetti relativi alla salute si esprimono l’Assessorato e il Dipartimento regionale della salute.
Prego pertanto la giornalista Antonella Sferrazza, della quale apprezzo la professionalità, di correggere l’affermazione che imputa ad Arpa omissioni sulla delicata materia dei rischi per la salute”.

La replica di Cocina non può che farci tirare un sospiro di sollievo. Ma se non è stata l’Arpa a non trasmettere tutte le informazioni necessarie ai due consulenti, allora chi è stato? Il comune di Niscemi? Possibile? A quanto pare si. 

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