Il clasico di Spagna finisce 2-2

di Alfredo Nolitta

Venghino signori venghino! Ad un prezzo forse non troppo modico ma sicuramente corretto potrete assistere al più grande spettacolo del mondo: Barcellona- Real Madrid, mas que un partido. Uomini che non sorridono mai contro giovani delfini, teste impomatate contro pulci che ammaestrano e ammaliano, picchiatori e ragionieri di fantasia, questo e molto altro è il super clasico di España. Altro che difesa e contrapiede, altro che corse forsennate sulle ali, altro che poderose avanzate di robusti armadi di 1.90. Qui si magnifica la pelota; meglio: si gioca a pallone.

Dopo cinque sconfitte terribili, l’anno scorso Mourinho si era preso la sua rivincita vincendo al Camp Nou e chiudendo il campionato. Quest’anno, forse grazie all’addio di Guardiola, si era in qualche modo ripetuto strappando ai catalani la Supercoppa di Spagna. Forse il Real aveva iniziato il campionato credendo che potesse essere tutto molto facile, anche perché Vilanova era talmente sconosciuto che Mourinho, l’uomo che non ride mai e non parla di calcio, gli aveva persino infilato un dito in un occhio l’anno scorso. (a destra, foto tratta da escommesse.it)

Ma Tito non è l’ultimo arrivato, dopo anni passati di delfinato all’ombra di Guardiola non appena avuta in mano la squadra ha messo insieme sei vittorie di fila e staccato di 8 punti i madridisti. La partita di stasera poteva allontanare quasi definitivamente gli eterni rivali ma anche rilanciarli.

Arrivati acciaccati allo scontro per le assenze di Pique e Puyol e subito costretti a fare a meno di Dani Alves, la serata calda di una Barcellona che sembrava Palermo si è surriscaldata ulteriormente quando l’uomo pieno di brillantina e di broncio, su passaggio di Benzema ha infilato il povero Valdes sul proprio palo. Ma il Barça ha la pulce magica, e dopo che Benzema si è divorato il raddoppio, Pepe si attardava a cercare di fare a spallate con Busquets e lasciava la palla danzare davanti a Casillas.

Un suicidio visto che Messi si aggirava da quelle parti, sin troppo semplice per lui, che gioca come quando aveva 8 anni, scaraventare di sinistro alle spalle di Casillas. Il gol spegneva il Real, che si rintanava nella propria trequarti cercando il momento per lanciare Ronaldo. Ma il Barcellona non aspettava altro e con Xavi, Fabregas, Busquets e Iniesta nasconde la palla ai blancos e anche se il primo tempo si chiude senza altri sussulti si vede che la partita ha cambiato direzione.

Il secondo tempo infatti si apre con Xabi Alonso che ai 25 metri atterra Messi. Sinistro telecomandato sotto l’incrocio e 2-1. Mentre il Camp Nou ancora festeggia, Ozil finalmente inventa un corridoio ancora per Ronaldo, troppo semplice per il portoghese firmare la sua doppietta. (a destra, Mourinhon foto tratta da Mourinho)

Il finale è tutto di marca azulgrana, soprattutto negli ultimi 5 minuti prima Montoya manda sulla traversa un destro violentissimo e al 93° Pedro su un’invenzione di Iniesta non trova la porta di Casillas aprendo troppo il piattone.

Finisce 2-2 una partita bellissima. Quant’è lontana l’Italia….

 

 


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