I giudici Livatino e Saetta, quale verità? Se ne parla a Caltanissetta

 Antonino Saetta e Rosario Livatino. Due magistrati accomunati da un tragico destino. Entrambi vittime di agguati mafiosi: il primo muore assassinato il 25 settembre del 1988, insieme con il figlio Stefano. Il secondo “il giudice ragazzino” il 21 settembre del 1990. Poche settimane fa, il loro paese natale, Canicattì, in provincia di Agrigento, li ha ricordati con celebrazioni religiose e convegni.

Ma non si parla mai abbastanza, soprattutto nel caso di Saetta, molto trascurato dalle commemorazioni ufficiali, del contesto in cui sono maturati questi omicidi. I killer sono in carcere. Ma la verità è ancora parziale. Motivo per cui, oltre che ricordarli nel giorno dell’anniversario della loro morte, è importante tenere sempre accesi i riflettori, e spingersi un po’ più in là con le analisi dei fatti.  Con questo spirito, martedì prossimo, alle 16,  nell’Aula  Magna del Palazzo di Giustizia di Caltanissetta, si terrà un convegno a loro dedicato, da dove si spera possa emergere qualcosa in più sul destino dei due magistrati:

Il titolo dell’incontro è “Riflessioni su Giustizia, Democrazia, Organizzazione”

Gli interventi sono affidati a:

Salvatore Cardinale – Presidente Corte di Appello di Caltanissetta.

Roberto Scarpinato- Procuratore generale della Repubblica.

Vincenzo Sorce- Fondatore comunità Casa famiglia Rosetta

Calogero Caltagirone- docente di Filosofia morale alla Lumsa

Giuseppe Iacona- Presidente Ordine Avvocati di Caltanissetta

Giovanbattista Tona- Presidente Anm Caltanissetta

Francesco Provenzano- magistrato, referente per la Formazione decentrata del distretto

Canicattì ricorda il suo giudice ragazzino
“La verità, vi prego, sulle stragi”


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