Tra Juve e Napoli spunta l’Inter

Grazie ad un rigore di Cavani il Napoli è riuscito a tenere il passo di una Juve troppo bella per non far spuntare delle domande sulla Roma di Zeman. Per quanto il disastro sia stato collettivo, la Roma deve risolvere molto presto il problema Stekelenburg, perché la squadra sembra terrorizzata dal fatto di poter prendere gol al primo tiro, finendo col creare una voragine tra la linea di difensori e centrocampisti e quella degli attaccanti.

Lì in mezzo Pirlo, nel primo tempo, ha fatto quello che ha voluto. Vedremo tra 20 giorni, dopo la sosta per la nazionale, nel big match col Napoli a Torino, se la Juve è quella di Firenze o quella di sabato. (nella foto a sinistra, il rigore di Cavani)

Nel frattempo la squadra di Mazzarri, che sarebbe anche ora che la smettesse con questi discutibili atteggiamenti di protesta, viaggia col vento in poppa e con discreta fortuna, visto che continua a lasciare non una grande impressione, ma a vincere partite complicate.

Secondo i vecchi saggi, questa è una delle caratteristiche delle grandi squadre, più probabilmente di annate che nascono bene. Ma, appunto, alla ripresa del campionato ne sapremo di più, perché anche la scialba Udinese di questi tempi non dovrebbe avere scampo al San Paolo.

Dietro le due big ha dato qualche timido segnale di ripresa la Lazio, che dopo due sconfitte consecutive è riuscita a regolare il Siena patendo un po’ solo nel finale e soprattutto l’Inter che, tra mille guai e tormenti, è pur sempre a soli 4 punti dalla coppia di testa. La Samp si appresta a tornare in una posizione di classifica più adeguata al suo reale valore – scambiandosi la posizione col Milan – e la Fiorentina continua a promettere benissimo, ma sarà per un altro anno. Della Roma abbiamo accennato, Zeman si è lamentato che la squadra lo segue poco e in genere questo non è un bel segnale.

Dietro queste comincia l’ammucchiata del centro classifica e delle squadre che cercheranno il colpo grosso per finire in zona Europa League. Ieri è stato il turno del Torino, che ha sorpreso tutti. I granata hanno letteralmente passeggiato sui resti di un Atalanta che, dopo la vittoria di Milano, aveva già mostrato qualche scricchiolio nella partita, pur vinta, con il Palermo per crollare di schianto tra Catania (mercoledì) e Torino (addirittura 1-5!). Ma anche in questo caso i demeriti dei bergamaschi si sommano alla saggezza tattica del sempre ottimo Ventura, un allenatore che avrebbe meritato una carriera migliore.

Nel gruppone che precede la zona calda sarà il caso di abituarsi ad alti e bassi di squadre come Bologna e Catania; ieri ha prevalso il Bologna ma già domenica prossima le cose potranno ribaltarsi. Dietro queste si entra nella zona calda. E se il Pescara stupisce cogliendo la seconda vittoria consecutiva in casa di un Cagliari perso tra le sue mille polemiche, il Chievo becca la sua quinta sconfitta in sei partite (quarta di fila) al cospetto di un Miccoli impressionante. Da questo gruppetto usciranno le tre retrocesse, la speranza è che il Palermo le abbandoni rapidamente.

 


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