Tutta la verita su Lampedusa in una video inchiesta shock

“Mauro spegni quella telecamera, ti ho detto di spegnere quella telecamera!” Correva l’anno 2011. A Lampedusa, era scoppiato  il caos:  migliaia di migranti continuavano ad arrivare  sull’isola, ogni giorno. Tanto che, ad un certo punto, si contavano più  tunisini che indigeni.  E poi, la crisi. Le fughe, l’incendio del centro di accoglienza diventato una prigione, l’esasperazione dei lampedusani che pure avevano dato prova di una solidarietà straordinaria. Eppure, per la senatrice della Lega Nord, Angela Maraventano, allora vice sindaco dell’isola, le telecamere dovevano restare  spente. Perché?

Forse perché potevano mostrare tutti i limiti delle scelte operate dal suo compagno di partito, l’allora ministro dell’Interno, Roberto Maroni? Forse perché potevano mostrare la vergogna di uno Stato che abbandona esseri umani disperati all’addiaccio e alla fame? D’altronde, ci deve essere un motivo se l’Italia è stata condannata più volte dalla Corte di Strasburgo per trattamenti disumani degli immigrati. E, sicuramente, più di uno.

Sappiamo che i lampedusani, per i quali ancora attendiamo il Nobel per la Pace, sono stati lasciati soli a gestire un fenomeno migratorio di proporzioni bibliche. E nessuno può condannarli se si sono stancati, o spaventati. Ma non sappiamo perché. Quali sono le ragioni politiche che hanno spinto il governo nazionale a non prevenire il dramma  che era stato più volte pre-annunciato dall’Unchr?  Perché i giornalisti si sono limitati a fare una cronaca ragionieristica degli sbarchi? Cosa hanno vissuto veramente i lampedusani e come si sono sentiti quegli esseri umani che scappavano da Paesi in guerra accolti come bestiame?

A tutte queste domande  prova a rispondere  una video-inchiesta, che è anche un documento prezioso e minuzioso di quei tragici fatti.  Si intitola “2011-Lampedusa nell’anno della Primavera Araba”.  Realizzata da Mauro Seminara, giornalista e cameramen palermitano che, da 6 anni vive sulla maggiore delle Pelagie ( le sue immagini hanno fatto il giro del mondo).

 La sua inchiesta è una doccia fredda. Che suscita rabbia e commozione, complice una colonna sonora sublime firmata dai Sudd MM  (in coda all’articolo potrete ascoltare un loro pezzo), interessantissimo gruppo musicale siciliano (unico gruppo italiano ad avere partecipato alla rassegna Womad Uk,) , prodotto dalla  Gattuso Musica, di via Laurana a Palermo, dove ieri abbiamo assistito all’anteprima dell’inchiesta e poi ad una loro esibizione.  (Nella foto i Sudd MM ieri sera negli studi di Gattuso Musica)

Un racconto dettagliato e sfrontato, con testimonianze inedite e forti, che ci auguriamo presto arrivi al grande pubblico. Le telecamere di Seminara (che sta presentando la sua inchiesta in giro per l’Italia) sono arrivate anche lì dove la Maraventano non avrebbe voluto. Per mostrarci verità che il governo avrebbe voluto seppellire in fondo al mare, così come i corpi di migliaia di persone che non raggiungono la terra ferma. Ancora oggi.

Ps Maroni e Maraventano hanno rifiutato l’intervista che l’autore dell’inchiesta ha ripetutamente chiesto. Chissà come mai…

Il trailer

Pangea, dei Sudd MM

 


Dalla stessa categoria

I più letti

"mauro spegni quella telecamera, ti ho detto di spegnere quella telecamera!" correva l'anno 2011. A lampedusa, era scoppiato  il caos:  migliaia di migranti continuavano ad arrivare  sull'isola, ogni giorno. Tanto che, ad un certo punto, si contavano più  tunisini che indigeni. E poi, la crisi. Le fughe, l'incendio del centro di accoglienza diventato una prigione, l'esasperazione dei lampedusani che pure avevano dato prova di una solidarietà straordinaria. Eppure, per la senatrice della lega nord, angela maraventano, allora vice sindaco dell'isola, le telecamere dovevano restare  spente. Perché?

"mauro spegni quella telecamera, ti ho detto di spegnere quella telecamera!" correva l'anno 2011. A lampedusa, era scoppiato  il caos:  migliaia di migranti continuavano ad arrivare  sull'isola, ogni giorno. Tanto che, ad un certo punto, si contavano più  tunisini che indigeni. E poi, la crisi. Le fughe, l'incendio del centro di accoglienza diventato una prigione, l'esasperazione dei lampedusani che pure avevano dato prova di una solidarietà straordinaria. Eppure, per la senatrice della lega nord, angela maraventano, allora vice sindaco dell'isola, le telecamere dovevano restare  spente. Perché?

"mauro spegni quella telecamera, ti ho detto di spegnere quella telecamera!" correva l'anno 2011. A lampedusa, era scoppiato  il caos:  migliaia di migranti continuavano ad arrivare  sull'isola, ogni giorno. Tanto che, ad un certo punto, si contavano più  tunisini che indigeni. E poi, la crisi. Le fughe, l'incendio del centro di accoglienza diventato una prigione, l'esasperazione dei lampedusani che pure avevano dato prova di una solidarietà straordinaria. Eppure, per la senatrice della lega nord, angela maraventano, allora vice sindaco dell'isola, le telecamere dovevano restare  spente. Perché?

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]