La casa di Frank Zappa a Partinico? Abbandonata…

Pasquale Basile mi scrive di avere visto più volte il video, diretto da Salvo Cuccia, sulla visita effettuata da Dweezil e Diva Zappa a Partinico, nell’estate del 2011. Come succede con le cose incredibili, anche lui, come altri, è rimasto colpito dal fatto che, il Comune non si sia premurato di andare al catasto e di verificare se quella casa tuttora in stato di totale abbandono, ubicata in via Zammatà, appartenga o meno alla famiglia Zappa.

Non sarebbe di poco conto appurare se Francis Vincent, padre di quel mito, quale fu Frank Zappa, una star del rock del Novecento, abbia lasciato o meno ai suoi eredi una casa nel suo paese natale, da dove partì, come tanti altri emigranti del suo tempo, alla volta del Nuovo Mondo. Ma l’attaccamento affettivo dimostrato dai diretti discendenti verso un rudere che hanno voluto visitare a tutti i costi, sembra deporre in senso positivo. Ci sarebbe da sperare allora che questa amministrazione comunale – di comune accordo con gli eredi del vecchio Zappa- acquisisca questo bene e ne faccia un luogo di incontro per i giovani, o un museo della memoria.

Di simile interesse non pare trapeli segnale alcuno negli amministratori locali, a tal punto che, al momento della visita effettuata nell’ormai lontano 2011, nessuno si premurò di far trovare agli ospiti quella casa aperta. Cosa analoga è accaduta con quella che fu la casa del primo digiuno di Danilo Dolci nel quartiere ‘Spine Sante’ di Partinico, per il cui acquisto il Comune non ha voluto spendere il becco di un quattrino, come anche per apporre una lapide, collocare un busto o intitolare qualcosa che ricordasse l’impegno civile e per lo sviluppo di questo disgraziato paese, da parte del sociologo triestino. (a sinistra, Casa natale di Francis Vincent Zappa con i figli di Frank, Dweezil e Diva. Accanto il sindaco di Partinico- foto dell’archivio Casarrubea)

“Accidenti, si è detto Pasquale, arrivano i figli di Zappa (quindi un incontro organizzato con il Comune), si individua l’abitazione e non si è in grado neanche andando al catasto di chiedere a chi appartenga e di farla aprire?”

Il nostro lettore non sa che, a Partinico, realtà e teatro sono tutta una cosa. Se l’avesse saputo non si sarebbe ancora chiesto quale senso ha avuto “tutto quello ‘show’ al palazzo comunale con i bimbi di una scuola elementare, che sembravano pronti a cantare”, ma che forse erano lì solo per fare da tappezzeria.

Che strano paese è Partinico. Qui la cultura non è quella dell’essere e del fare, ma dell’apparire e del fingere. Tanto, pensa ciascuno, poi tutto si dimentica.

La migliore definizione del Sindaco l’ha data, involontariamente, lo stesso Dweezil Zappa quando si è incontrato con il primo cittadino. A occhio e croce gli è parso un tipo alla Miami Vice. Dweezil si può giustificare e capire, magari voleva fare un complimento, ritenendo che la massima autorità locale fosse una persona seria, e non stesse recitando. Non aveva capito che è un tipo permanentemente nel personaggio di Don Johson o di Philip Michael Thomas. E che in quel momento, pensando di essere un attore del cinema, era nei panni di James “Sonny” Crockett. (a destra, foto di Fran Zappa tratta da killuglyradio.com)

Beato lui e beati pure i partinicesi che gli lasciano vivere questa illusione, anche a costo di scambiare la realtà con la finzione. Ma, d’altra parte, mi chiedo: perché svegliarlo?

Questo articolo è tratto da blog di Giuseppe Casarrubea


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