Nello Musumeci il castigatore di Fli…

Nessuno ne parla, ma le vere vittime dell’operazione politica targata Nello Musumeci sono i suoi ex compagni di partito. Ovvero gli ex di Alleanza nazionale. Ovvero Futuro e libertà, schieramento politico che in Sicilia è capitanato da Carmelo Briguglio, che si appoggia al ‘bastone’ di Fabio Granata.

In condizioni normali Fli dovrebbe essere della partita con Musumeci: tra ex compagni di partito dovrebbero intendersi. Tanto più che Fli, in Sicilia, è alleato del presidente della Regione, Raffaele Lombardo, tra gli sponsor dello stesso Musumeci. Invece le cose non stanno così. Vediamo il perché.

Musumeci – elemento tutt’altro che secondario – in Sicilia è leader de La Destra, che a livello nazionale fa capo a Francesco Storace. La Destra è un partito che punta a recuperare l’elettorato di destra che la gestione di Gianfranco Fini ha trascurato.  

In Sicilia, poi, per La Destra di Musumeci si sta aprendo non una strada, ma un’autostrada. Per due buoni motivi.

In primo luogo perché Briguglio, pur di acciuffare il potere – cioè ben due assessorati regionali (Turismo e Territorio e Ambiente) – si è intruppato in un Governo di centrosinistra con il Pd: cosa, questa, che gli ha alienato gli elettori di destra. (a sinistra Adolfo Urso, foto tratta da italiaestera.net)

In secondo luogo perché Musumeci, da candidato alla presidenza della Regione, potrà rafforzare la sua lista con l’effetto di ‘trascinamento’ esercitato proprio dalla sua candidatura alla guida della Sicilia.

Cosa vogliamo dire? Semplice. Che comunque vadano le cose – soprattutto se Musumeci farà buone liste in tutt’e nove le province dell’Isola (magari giocando di ‘sponda’ con Grande Sud di Gianfranco Miccichè) – La Destra ha ottime possibilità  di superare lo sbarramento del 5 per cento e di portare all’Ars cinque o sei parlamentari.

A questa ipotesi – se non abbiamo capito male – dovrebbero lavorare i parlamentari nazionali Adolfo Urso e Pippo Scalia. In questo scenario il rafforzamento de La Destra in Sicilia acquisisce una valenza nazionale, perché consentirebbe al Partito di Storace di chiudere un accordo con Grande Sud di Gianfranco Miccichè anche in vista delle elezioni politiche nazionali.

Discorso diverso per Fli. Se Briguglio (prima ipotesi) – magari entrando dalla porta di servizio – riuscirà a far parte dello schieramento che sostiene Musumeci (cosa improbabile), sarà sempre ‘perdente’ rispetto alla lista de La Destra di Musumeci che, comunque, si rivolge all’elettorato ‘naturale’ della destra: che troverà naturale votare per Musumeci piuttosto che per Fli.

Se – com’è più probabile (seconda ipotesi) – Fli sosterrà Crocetta (tecnicamente, un mezzo suicidio politico e, soprattutto, elettorale), Fli dovrebbe dire addio al 5 per cento.

La terza ipotesi è che Fli vada da sola con Fabio Granata candidato alla presidenza della Regione. Anche questo sarebbe un suicidio, però un po’ più ‘giapponese’ – cioè più eroico – di quello in coppia con Crocetta e il Pd.

Insomma, caro onorevole Carmelino, tre ipotesi senza vie d’uscita: lei e il suo partito siete messi veramente male…    


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