Sull’abbandono della Fiat di Termini Imerese il migliore ha la rogna…

Dice Pino Apprendi, parlamentare regionale del Pd a proposito del vuoto politico-economico-pneomatico presente oggi a Termini Imerese dopo la chiusura dello stabilimento Fiat: “Se Fiat ha abbandonato Termini Imerese e si è permesso che per un anno Di Risio ‘giocasse’ con i 1500 lavoratori,oltre quelli dell’indotto, è grazie alla mancanza di autorevolezza del governo nazionale rappresentato, per l’occasione, dal Ministro Scaiola, dall’interim di Berlusconi e dal ministro Romani, con la complicità di Invitalia”.

“Sembra di assistere allo stesso copione con Wind Jet, ed anche in questo caso in mezzo ci sono centinaia di lavoratori che si trovano dall’oggi al domani senza un futuro. In quel caso la Regione siciliana fece tutto il possibile, dando disponibilità, non solo economica, sia perché Fiat rimanesse a Termini Imerese, sia per permettere nuovi insediamenti industriali”.

A questo punto dobbiamo fermare il nostro amico Pino Apprendi per dire: è vero, tra la primavera e l’estate del 2011 il Governo Berlusconi propinò alla Sicilia Dr Motor di Di Risio in coppia con Invitalia. Però, in quei giorni, il Sole 24 Ore – il più autorevole quotidiano economico del nostro Paese – raccontava, in anticipo, tutta la verità, sul gruppo imprenditoriale molisano, cioè su Dr Motor.

Già allora si capiva che Dr Motor avrebbe cercato di venire in Sicilia non per salvare l’industria automobilistica di Termini Imerese, ma per provare a salvarsi…

Tutto era già chiaro allora: era chiaro al Governo Berlusconi, era chiaro ad Invitalia ed era chiaro anche al Governo Lombardo e all’Ars. Giusto accusare oggi di scarsa autorevolezza il Governo Berlusconi con la complicità di Invitalia; ma ci sembra altrettanto giusto criticare la Regione siciliana, Governo Lombardo in testa, che ha accettato un accordo con Dr Motor che non stava né in cielo, né in terra.

E questo – lo ribadiamo – non lo diciamo noi oggi, alla luce dell’ormai acclarato fallimento dell’accordo con Dr Motor: lo anticipava nel 2011, con inchiesta lucidissime e veritiere Il Sole 24 Ore: solo che nessuno, allora, fece ‘caso’ a quegli articoli che, di fatto, anticipavano tutto quello che poi sarebbe successo a Termini Imerese. 

Pino Apprendi, che è persona corretta, dovrebbe ammettere che a prendere una cantonata con Dr Motor è stato, in primo luogo, il Governo siciliano.

“Oggi – aggiunge il buon Apprendi, tra pochi parlamentari che si batte prr i rilancio economico del polo industriale di Termini Imerese – l’assessore Vecchio può , con l’ausilio della commissione Attività produttive e con l’assessore Venturi, insediare un tavolo tecnico che possa seguire l’evolversi della vertenza. Monti e Passera devono intervenire subito per evitare questo ulteriore disastro che avrebbe gravi conseguenze per l’occupazione in Sicilia, non può esserci ripresa senza occupazione”.

In linea di principio, siamo d’accordo con Apprendi. Poi, però, non possiamo non fare notare ad Apprendi che il Governo Monti – con dentro il Ministro Passera -non ha fatto assolutamente nulla di buono, fino ad oggi, per la Sicilia. Di questo Governo Monti, impresentabile sotto quasi tutti i punti di vista, fino ad oggi la Sicilia conosce solo le tasse.

Riconosciamo all’assessore regionale Marco Venturi buona volontà e correttezza: ma anche lui, nel 2011, è caduto nel tranello di Dr Motor, forse perché nessuno gli segnalava gli articolo de Il Sole 24 Ore.

Quanto all’assessore Andrea Vecchio, non c’è bisogno di alcun commento, perché si commenta da sé: sulle isole siciliane non ha fatto un tubo, limitandosi ad accodarsi alla spericolata quanto fallimentare operazione ‘Compagnia delle Isole’ voluta dal Governo regionale del quale fa parte; poi si è concentrato sugli operai della Forestale per attaccarli, proprio nel momento in cui mezza Sicilia andava in fiamme…

Insomma, mettere Termini Imerese nelle mani dell’assessore Vecchio dopo averla lasciata nella mani di Di Risio…

 


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