Fondo sociale europeo, la Sicilia ‘restituisce’ un miliardo di euro alla UE?

L’Unione Europea è pronta a revocare oltre un miliardo di euro dalla Programma Operativo Fondo Sociale Europeo Sicilia (PO FSE) 2007/2013. Almeno così sembrerebbe dalle notizie assunte – nel pomeriggio di ieri – nei corridoi dell’assessorato regionale alla Famiglia, alle politiche sociale ed al lavoro.

E’ una di quelle notizie che, se dovesse essere confermata nelle prossime ore, non avremmo mai voluto dare. Il fallimento annunciato da tempo del Governo regionale sulla formazione professionale troverebbe la sua paradossale dimensione numerica. La Sicilia, su un finanziamento pari a 2,1 miliardi del 2007, perderebbe i 50 per cento dei fondi per non essere riuscita a spenderli. La revoca comunitaria, se confermata, provocherebbe effetti devastanti a catena.

Intanto, nella programmazione 2014/2020 la Sicilia rischia un taglio del 50 per cento dei fondi. Significherebbe passare da 2,1 miliardi di euro a poco meno di 1 miliardo di euro. Un altro dato: la Sicilia ha sempre avuto riconosciuta la premialità dall’Unione Europea. Grazie alla capacità – mostrata nel passato – di spesa del 100 per cento dei fondi comunitari relativi al FSE. Adesso non sarebbe più così. Un risultato questo che – se vero – non meriterebbe alcun ulteriore commento.

Altro che politiche di contrasto alla crisi e di crescita! Una chimera, pura illusione. I risultati della gestione tecnica del dirigente generale a capo del dipartimento regionale Istruzione e Formazione professionale, Ludovico Albert, dovrebbero far riflettere molto. Chiaramente, qualora si avvalorasse come vera la notizia.

Ad onor del vero, risulta chiaro che l’operato del dirigente generale prende le mosse dalle indicazioni politiche. Quindi del Governo regionale. In sintesi, una grave responsabilita’ congiunta Governo regionale e alta burocrazia.

Pare anche che circa 450 milioni di euro del Piano Operativo Nazionale – d’intesa tra il dipartimento regionale Istruzione e formazione (Autorita’ di Gestione) e Ministero dell’università e della ricerca scientifica siano state dirottate dal circuito scolastico al piano giovani. Anche questa notizia, se avvalorata da riscontri, comporterebbe un giudizio, nel suo complesso, negativo. Una penalizzazione senza precedenti per la Sicilia. Attendiamo fiduciosi conferme.


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