Monti-Lombardo: gioco delle parti?

Avvertimento o gioco delle parti tra Mario Monti e Raffaele Lombardo? Domanda più che legittima, alla luce della lettera che il Presidente del Consiglio ha inviato al presidente della Regione siciliana per chiedere ‘lumi’ sulle sue dimissioni previste alla fine del mese.

Va da sé che qui siamo alle interpretazioni, all’esegesi politica allo stato puro. Che senso ha questa domanda ‘montiana’? Vuole sapere se i conti della Regione siciliana sono ancora ‘stabili’? O il capo del governo nazionale sa che la Sicilia è già in default?

La seconda domanda è un po’ un controsenso: se a Roma sanno che la Regione siciliana è già ‘insolvente’ che bisogno c’è chi domandare ‘notizie’? Forse la prima domanda è più plausibile.

Lo ripetiamo: siamo nel campo dell’esegesi. Anche se a noi questa lettera di Monti ci sembra, come dire?, un po’ troppo annunciata. Ricordare? Appena qualche giorno fa Lombardo ha detto: “Da Roma mi pregano di rimanere…”. Cioè di non dimettersi.

Oggi arriva questa lettera di Monti. Che, alla fine, è Presidente del Consiglio dei Ministri perché in Parlamento ha i voti di Pdl, Pd e Udc. Tre partiti, guarda caso, che non sembrano molto pronti per le eventuali elezioni siciliane di ottobre. Fantapolitica? Può darsi. Ma in politica, si sa, molto spesso, se non sempre, la parola è fatta per mascherare il pensiero. Cosicché non ci sarebbe proprio da restare stupiti se quei partiti che in Sicilia chiedono a gran vove le sue dimissioni, a Roma brigano per farlo rimanere lì dov’è fino all’aprile del prossimo anno…


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