Confindustria Sicilia scopre la luna

Ormai ci dovrebbero essere pochi dubbi: per Confindustria Sicilia la coerenza è la virtù degli imbecilli. E, infatti, Ivan Lo Bello, ex presidente degli industriali siciliani (imprenditori conosciuti anche come gli “Industriali del ficodindia”, formula linguistica felice, coniata tra la fine degli anni ’50 e i primi anni ’60 del secolo scorso per indicare la ‘grande intraprendenza’ imprenditoriale di questi personaggi…) di coerenza ne ha veramente poca. Anzi, pochissima.

Ricordiamo – per chi l’avesse dimenticato – che un uomo di Confindustria Sicilia è presente nell’attuale Governo regionale retto da Raffaele Lombardo. Si tratta Marco Venturi, che gestisce l’assessorato alle Attività produttive. Confindustria Sicilia ha condiviso le scelte dell’attuale esecutivo in questi quattro anni. E, in parte, li ha anche determinate.

Così, oggi, appare assai singolare, in presenza di una barca che affonda, che chi ha fatto parte del Governo si dichiari favorevole al commissariamento della Regione siciliana. E dov’erano tre-quattro anni fa Lo Bello, Venturi e l’attuale presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante? 

Come mai il signor Lo Bello si accorge solo adesso che la situazione finanziaria della Regione siciliana è drammatica? E l’assessore Venturi non ne sa nulla?

Noi, però, una cosa la sappiamo. Sappiamo – per averlo scritto i ben due servizi – che Confindustria Sicilia ha presentato, insieme con altri gruppi imprenditoriali nazionali, un osceno progetto per l’integrale privatizzazione delle coste siciliane. Anzi, per essere precisi, privatizzazione e ‘cementificazione’ delle coste della nostra Isola.

Sappiamo, inoltre, che il Governo Lombardo – che di queste operazioni si è sempre ‘nutrito’ – non era sfavorevole a quest’operazione ‘truffalda’ e ‘zaffigna’. E sappiamo che gli uffici della Regione – per fortuna – si sono dichiarati contrari. Ed è anche logico: solo una Regione di ‘ascari’ può regalare le proprie coste a un gruppo d affaristi senza scrupoli.

Direte: che c’entra la richiesta di commissariamento della Sicilia con la speculazione sulle coste siciliane? Noi ci auguriamo che non c’entri nulla. Anzi, siamo certi che non c’entri nulla.

Perché sarebbe semplicemente assurdo commissariare la Regione siciliana e poi consentire alla gestione commissariale     di regalare tutte le coste siciliane, per 50 anni, a una banda di affaristi, pronti a farsi i cavoli propri (la ‘dizione’ esatta sarebbe un’altra…) alla faccia della Sicilia.

Noi siamo sicuri che questo non succederà. Sappiano, i signori di Confindustria Sicilia e gli altri affaristi che vorrebbero impadronirsi delle coste siciliane per ‘cementificarle’, che se una cosa del genere dovesse succedere questo giornale inviterà la gente a scendere in piazza e non certo per festeggiare.  

Monti commissari la Sicilia’. Roba da masochisti?

Foto di Lo Bello tratta da Agrigentoflesh


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Ormai ci dovrebbero essere pochi dubbi: per confindustria sicilia la coerenza è la virtù degli imbecilli. E, infatti, ivan lo bello, ex presidente degli industriali siciliani (imprenditori conosciuti anche come gli "industriali del ficodindia", formula linguistica felice, coniata tra la fine degli anni '50 e i primi anni '60 del secolo scorso per indicare la 'grande intraprendenza' imprenditoriale di questi personaggi. . . ) di coerenza ne ha veramente poca. Anzi, pochissima.

Ormai ci dovrebbero essere pochi dubbi: per confindustria sicilia la coerenza è la virtù degli imbecilli. E, infatti, ivan lo bello, ex presidente degli industriali siciliani (imprenditori conosciuti anche come gli "industriali del ficodindia", formula linguistica felice, coniata tra la fine degli anni '50 e i primi anni '60 del secolo scorso per indicare la 'grande intraprendenza' imprenditoriale di questi personaggi. . . ) di coerenza ne ha veramente poca. Anzi, pochissima.

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