A sentire gaetano armao, in sicilia va tutto bene, o quasi. E, se qualcuno, ha pensato che la corte dei conti siciliana abbia detto peste e corna sui conti regionali, come minimo si è sbagliato. In una affettuosa intervista rilasciata oggi ad un quotidiano online, l'assessore all'economia, spara a zero sui giornali che "prescelta la denominazione inglese continuano ad ignorare litaliano". Insomma, non hanno capito nulla di quello che hanno detto i magistrati contabili e le politiche economiche della regione non sono affatto un disastro: "chi ha ascoltato i giudici contabili e chi legge le relazioni con competenza sa che non e cosi dice l'assessore.
Ha ragione Armao o la Corte dei Conti?
A sentire Gaetano Armao, in Sicilia va tutto bene, o quasi. E, se qualcuno, ha pensato che la Corte dei Conti siciliana abbia detto peste e corna sui conti regionali, come minimo si è sbagliato. In una affettuosa intervista rilasciata oggi ad un quotidiano online, l’assessore all’Economia, spara a zero sui giornali che “prescelta la denominazione inglese continuano ad ignorare litaliano”. Insomma, non hanno capito nulla di quello che hanno detto i magistrati contabili e le politiche economiche della Regione non sono affatto un disastro: “Chi ha ascoltato i giudici contabili e chi legge le relazioni con competenza sa che non e cosi dice l’assessore.
Sarà. Però qualcosa non quadra. Perché nel corso dell’udienza pubblica della settimana scorsa, ci pareva di avere sentito la presidente delle Sezioni Riunite della Corte dei Conti, Rita Arrigoni, parlare di un quadro allarmante con un debito regionale in continua crescita che tra novembre e dicembre 2011 ha visto attivare nuovi prestiti per 818 milioni di euro, determinando una complessiva esposizione a fine anno per circa 5 miliardi e 300 milioni, un debito destinato a salire malgrado limpugnativa del commissario dello Stato. Mentre, sempre se non ricordiamo male, il procuratore, Giovanni Coppola ha tuonato contro l’impennata della spesa per il personale e contro il numero dilagante di dirigenti esterni.
Non basta, l’assessore è caparbio: il via libera alla parificazione del rendiconto 2011 da parte della Corte dei Conti 2011, sarebbe la prova che i conti sono a posto e che il governo siciliano ha agito bene. Ma quando mai si è vista la magistratura contabile bocciare il rendiconto? Non lo fanno, anche per non bloccare del tutto l’amministrazione regionale. Questo non significa che il contesto delineato dai magistrati contabili sia di secondaria importanza. Anzi.
Nell’intervista l’assessore vanta le gesta della Regione: “Negli ultimi anni (e, in particolar modo, nel triennio 2010/2012) la Regione ha adottato una politica di bilancio rigorosa, dettata da una forte disciplina che ha consentito una riduzione della spesa corrente riconducendola al livello del 2000. Sono stati conseguiti risultati attraverso riforme strutturali nei settori della sanità, dei rifiuti, della formazione, dellorganizzazione amministrativa (drastica riduzione apparati), della razionalizzazione delle società partecipate (da 34 a 14)…”.
Ma dove sono queste riforme? Quali sono questi risultati conseguiti nel settore dei rifiuti, ad esempio, o della Formazione?
Magari sarà vero che i giornali non conoscono l’italiano (e quindi hanno travisato il giudizio della Corte dei Conti), ma, Armao di quale regione parla?