Agira, il Parroco s’innamora e si sposa

E’ giusto che i preti si sposino? La domanda ricorre ogni qual volta un sacerdote abbandona il proprio ministero perché folgorato dall’amore terreno. La storia si è ripetuta nei giorni scorsi con il parroco dell’Abbazia di San Filippo, ad Agira, Alessandro Screpes. Il sacerdote della cittadina della provincia di Enna ha detto ‘addio’ alla tonaca e sta per convolare a nozze con la sua bella.

Insomma, padre Screpes si è innamorato di una donna. Perdutamente. Cose che capitano a tutti gli uomini. Ogni tanto anche a quelli che indossano la tonaca.

“Ringrazio Dio per avermi dato la grazia di fare il sacerdote in questi anni ma adesso ho scelto di convogliare il mio amore in una chiesetta chiamata famiglia”, ha detto l’ormai ex sacerdote ad Affaritaliani.it.

La famiglia, insomma, al posto di Santa Madre Chiesa. Eh già, perché le due cose – matrimonio e sacerdozio – non sono cumulabili. Su questo punto, si sa, Santa Romana Chiesa non transige: il matrimonio non s’ha da fare. Perché un sacerdote, per definizione, è già ‘sposato’ con la propria missione. Prende o lasciare. E infatti i preti che si sposano smettono di essere preti.

Storia antica, quella degli uomini di Chiesa che non possono contrarre matrimonio. Anche se il dibattito, su questo tema, è sempre aperto.

Don Giuseppe Serrone, dell’associazione dei sacerdoti lavoratori sposati, ha colto al volol’occasione per lanciare un appello a riaccogliere nel ministero i preti sposati. E lo ha fatto rivolgendosi al Vescovo di Nicosia (Enna), Monsignor Salvatore Muratore. L’appello è stato inviato come lettera aperta inviata ai media dopo la notizia delle dimissioni del parroco di Agira padre Alessandro Screpis:

“I sacerdoti sposati – scrive don Giuseppe Serrone, sacerdote sposato e parroco in provincia di Viterbo per 10 anni – sono una ricchezza da valorizzare per le diocesi e le parrocchie”.

Parole, ovviamente, che la Chiesa cattolica non vuol nemmeno sentire pronunciare. Però, come già accennatoo, il dibattito resta aperto. Fuori dalla Chiesa, ovviamente.

Foto di Padre Alessandro Screpes tratta da wn.com

 

 


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