La protesta dei medici siciliani

I medici e i veterinari siciliani che operano nelle strutture pubbliche proclamano lo stato di agitazione. La decisione è stata presa oggi, ad Enna, nel corso di una riunione. Erano presenti i rappresentanti delle seguenti organizzazionisindacali dei medici e dei veterinari: Cgil, Cisl, Uil, Anaao Assomed, Aaroi, Cimo, Asmd.

I sindacati chiedono notizie sull’acquisizione dei dati aziendali che riguardano i fondi contrattuali e la ricollocazione del personale in esubero. Un problema, quest’ultimo, che tocca i medici e i veterinari del servizio pubblico che operano nelle provincie occidentali dell’Isola.

Le organizzazioni sindacali accusano il Governo regionale di non sapere “governare le dinamiche aziendali, non riuscendo neanche ad avere informazioni, che, normalmente, dovrebbero essere note in tempo reale, dimostrando di fatto una palese incapacità organizzativa”.

Da qui l’avvertimento: “Se alla riunione prevista per il 27 giugno, ancora una volta, non si riuscirà ad avere contezza di quanto avviene nelle aziende, non si escludono ulteriori forme di lotta”.

Per le organizzazioni sindacali di medici e veterinari, “alla tanto sbandierata eccellente normalità corrisponde, purtroppo, un inefficiente controllo delle aziende, con gravi conseguenze sui cittadini utenti e sul personale, che continua ad operare in condizioni di estrema difficoltà, vedendo quotidianamente privato il diritto contrattualmente garantito”.

“E’ opportuno, peraltro, ricordare – si legge nella nota diffusa dalle organizzazioni sindacali – che il presunto risanamento economico (peraltro smentito dal tavolo tecnico di verifica ministeriale, che continua a ritenere non soddisfatti i parametri di verifica assegnati per gli anni 2008, 2009 e 2010) è rimasto una mera enunciazione di principio, nonostante i cittadini abbiano sopportato il peso del ticket, la riduzione della offerta assistenziale e l’aumento, al massimo, di Irap e Irpef regionali e comunali. Tant’è vero che il Ministero non ha erogato le spettanze residuali al 31 dicembre 2009”.

Insomma: i ‘grandi risultati’ sbandierati in questi anni dal presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e dall’assessore alla Salute, Massimo Russo, sarebbero solo propaganda da Minculpop. In effetti, i tagli ‘selvaggi’ al servizio sanitario pubblico sono stati pesantissimi, i cittadini siciliani, al di là della già citata propaganda, sono costretti a misurarsi con un servizio sanitario pubblico peggiorato, mentre gli stessi cittadini sono tartassati da imposte e tasse.

Non manca l’affondo sugli sperperi e sugli affari: “Abbiamo, peraltro, assistito allo spostamento progressivo di risorse dal pubblico al privato, così come certificato dalla relazione della Corte dei Conti. Pertanto, le organizzazioni sindacali della dirigenza medica e veterinaria parteciperanno al previsto confronto del 27 giugno, considerandolo l’ultima opportunità per la rapida soluzione delle problematiche in essere”.

 


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