La casta/ Giulia Adamo contro la legge: questione di stile…

“ Se il governatore ci ha detto che si dimetterà il 28 luglio, noi potremmo anche attendere che lo faccia. Nel caso, però, di un ripensamento, la sfiducia lo manderà a casa”. Chi l’ha detto? Incredibilmente lo ha detto l’esponente di un partito, l’Udc, che, in teoria non risparmia critiche al vetriolo al governatore, Raffaele Lombardo, in pratica con i tentennamenti sulla mozione di sfiducia, contribuisce a mantenerlo saldo sulla poltrona di Palazzo d’Orléans. Questione di stile. Se poi, a pronunciare queste parole è Giulia Adamo, capogruppo dei centristi all’Ars, la questione diventa ancora più paradossale. L’onorevole Adamo, infatti, neo-eletta sindaco di Marsala, in barba ad una sentenza della Corte Costituzionale che la obbligherebbe a scegliere tra le due cariche, fa orecchie da mercante. E si tiene entrambe le poltrone.
Pensavamo che solo per il sindaco di Messina, nonché parlamentare del Pdl, Giuseppe Buzzanca, fosse necessario ricorrere all’esercito per farlo schiodare da Sala d’Ercole. Evidentemente ci siamo sbagliati. La Adamo non è da meno. E non è da meno il laeder regionale del suo partito, Gianpiero D’Alia che, spara a zero sulle malefatte del governo Lombardo, ma per quelle di casa sua, chiude un occhio. E, così, mentre il neo sindaaco di Misterbianco, Spampinato si è dimesso spontaneamente da parlamentare dl Pd, e mentre Leoluca Orlando, primo cittadino di Palermo, annuncia le sue dimissioni da parlamentare nazionale un minuto dopo il suo giuramento, la bionda Giulia, con il suo compare D’Alia, fanno finta di niente. Se volessimo essere cattivi, potremmo dire che da un partito che appoggia supinamente il governo Monti, come sta facendo l’Udc, non c’è da aspettarsi di meglio. Difendono a spada tratta un esecutivo che sta massacrando i ceti più deboli, cosa vuoi che sia massacrare una sentenza della Corte Costituzionale che stabilisce l’incompatibilità tra il ruolo di sindaco e quello di parlamentare? La democrazia e le sue regole, sono ormai un optional, a Roma, a Palermo e a Marsala.Questione di stile.  Che non c’è.

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“ se il governatore ci ha detto che si dimetterà il 28 luglio, noi potremmo anche attendere che lo faccia. Nel caso, però, di un ripensamento, la sfiducia lo manderà a casa”. Chi l'ha detto? incredibilmente lo ha detto l'esponente di un partito, l'udc, che, in teoria non risparmia critiche al vetriolo al governatore, raffaele lombardo, in pratica con i tentennamenti sulla mozione di sfiducia, contribuisce a mantenerlo saldo sulla poltrona di palazzo d'orléans. Questione di stile. Se poi, a pronunciare queste parole è giulia adamo, capogruppo dei centristi all'ars, la questione diventa ancora più paradossale. L'onorevole adamo, infatti, neo-eletta sindaco di marsala, in barba ad una sentenza della corte costituzionale che la obbligherebbe a scegliere tra le due cariche, fa orecchie da mercante. E si tiene entrambe le poltrone.

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