Trapani, Monsignor Miccichè non è più vescovo. Un complotto?

La Giustizia degli uomini non sempre coincide con la Giustizia di Dio. Può capitare, qualche volta, che la Giustizia del Vaticano non coincida con le prime due? E’ la domanda che ci si pone nel commentare la rimozione un po’ brusca dall’Arcivescovo di Trapani, Monsignor Francesco Miccichè. Un ‘siluramento’ disposto, così apprendiamo, da Papa Benedetto XVI. Al suo posto arriva un alto prelato ottantenne, Monsignor Alessandro Plotti, vescovo emerito di Pisa.

Ma che è successo? Noi per raccontare questa storia piena di ombre massoniche, partiamo dalle brevi ma chiarissime parole del procuratore della Repubblica di Trapani, Marcello Viola, persona serissima: “Ovviamente – dice Viola al Giornale di Sicilia – non commento il provvedimento del Vaticano. Possiamo solo confermare che Monsignor Miccichè non è indagato, ma è persona offesa”.

Insomma, per la Giustizia terrena qualcuno ha ordito un complotto contro il vescovo di Trapani che da ieri non è più vescovo di Trapani. Chi? Tutto parte da un’inchiesta della Procura di Trapani su ammanchi relativi e due Fondazioni gestite dalla Curia. E da dissidi tra Monsignor Micciche’ e alcuni prelati della Curia trapanese.

L’inchiesta della Procura di Trapani riguarda un presunto ammanco di denaro, oltre un milione di euro.  I soldi sarebbero spariti nella fase di incorporazione, da parte della Fondazione ”Auxilium”, di un’altra fondazione gestita dalla Curia, la ”Campanile”. Le indagini sono state condotte dalla sezione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza per conto della magistratura inquirente trapanese.

Resta la domanda: chi ha ordito una tremenda macchinazione ai danni di Monsignor Miccichè?

Tra poco un nuovo approfondimento. Con qualche risposta.

Foto di monsignor Miccichè tratta da trapaninostra.it

 


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