Ferrandelli, ‘divorzio consensuale’ dal Pd?

Adesso è il gruppo ‘storico’ vicino a Fabrizio Ferrandelli che comincia a porsi qualche domanda. Anche, anzi soprattutto alla luce delle dichiarazioni di autorevoli esponenti del Pd che invitano a votare Leoluca Orlando al ballottaggio. Già l’alleanza con il Partito democratico stava stretta a tanti vecchi amici di Fabrizio. Perché, è inutile nasconderlo, i vari Antonello Cracolici e Giuseppe Lumia, oltre che ‘ingombranti’, sono un po’ ‘pesantucci’, per via delle amicizie che si portano dietro. A cominciare da quella con il presidente della Regione, Raffaele Lombardo. Quando poi si scopre che, tre giorni fa, mezzo partito ha votato per Orlando e l’altra metà lo vuole votare tra dieci giorni al ballottaggio, beh, questo è troppo!

Insomma, la notizia di un ‘divorzio’ consensuale’ tra Ferrandelli e quello che resta del Pd di Palermo (e resta veramente poco di questo partito in città: 2 consiglieri comunali appena: una cosa da ridere) ancora non c’è. Ma, lo ripetiamo, nel gruppo degli amici di antica data di Fabrizio c’è molto malumore. E la voglia di riprendersi la libertà. Lo si è visto ieri sera, durante una riunione del gruppo ristretto dei ferrandelliani di ferro. Tanti musi lunghi. Tanta rabbia. Tante domande. Pochisssime risposte.

Sono in tanti a chiedersi: ma, alla fine, il Pd che valore aggiunto ha portato alla candidatura di Ferrandelli al primo turno? Certo, la discesa in campo di Orlando è stata un ciclone incontrollato e incontrollabile. Ma è fuor di dubbio che molti, forse troppi dirigenti del Pd cittadino o non si sono impegnati in sostegno di Ferrandelli, o, in alcuni casi, hanno fatto direttamente votare Orlando. Non vedere queste cose è da scemi.

In fondo, quando Anna Finocchiaro, dirigente storica del Pd, invita a votare Orlando al ballottaggio, dice una cosa ovvia. Perchè è grazie a Orlando che, nella seconda metà degli anni ‘80, il Pci entra nella ‘stanza dei bottoni’ di Palermo. Piaccia o no, Orlando è sempre stato l’alleato naturale del Pci e dei partiti che hanno preso il posto del Pci: Pds, Ds fino all’attuale Pd. Solo Cracolici e Lumia, per sostenere le loro spericolate e temerarie operazioni alla Regione – con il governo Lombardo del quale sono ‘azionisti’ di riferimento – hanno potuto prima ‘abbattere’ Rita Borsellino e poi ‘utilizzare’ Ferrandelli per cercare di battere Orlando. Con Rita Borsellino ‘operazione è riuscita perché erano le primarie ed è successo quello che è successo. Contro Orlando è stato un disastro. Perché in pochissimi, nel Pd di Palermo, hanno seguito Cracolici e Lumia che quasi tutti, nel partito, considerano ormai due ‘cavalli spompati’.

Ora, finita la buriana del primo turno, sono i ferrandelliani che provano a fare un po’ di analisi politica. Per capire dove porterebbe l’alleanza con Cracolici e Lumia al ballottaggio. Ormai è chiaro che, dopo l’appello di Anna Finocchiaro – raccolto peraltro da mezzo partito e forse più – solo una piccola frazione del Pd si impegnerebbe per Ferrandelli. Gli altri voti dovrebbero arrivare da Futuro e libertà, dall’Mpa di Raffaele Lombardo e da altre piccole e insignificanti formazioni politiche. Cioè da partiti & partitini malamente ‘trombati’ al primo turno. Da altre formazioni politiche non c’è da aspettarsi molto. Nicki Vendola, per esempio, pur avendo spostato Sel sul Pd per motivi ‘misteriosi’, ha passato la campagna elettorale a dire che mai e poi mai avrebbe fatto votare per Lombardo. E, in ogni caso, l’apporto di Sel per Ferrandelli, al primo turno, è stato minimo.

Insomma, la tentazione dei ferrandelliani di riprendersi la libertà è forte. Meglio perdere da uomini liberi che da alleati di Cracolici, Lumia e Lombardo? Chissà.

Foto di Fabrizio Ferrandelli tratta da navecorsara.it

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