Il governo regionale ha deciso di procedere alla pubblicazione della legge nonostante limpugnativa operata dal commissario dello stato. Bene. Se il presidente, raffaele lombardo, è convinto di avere ragione, è giusto che la legge venga pubblicata integralmente sulla gazzetta ufficiale della regione siciliana.
LAutonomia non si difende con i sofisti
Il governo regionale ha deciso di procedere alla pubblicazione della legge nonostante limpugnativa operata dal commissario dello Stato. Bene. Se il presidente, Raffaele Lombardo, è convinto di avere ragione, è giusto che la legge venga pubblicata integralmente sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana.
In una nota diffusa ieri sera da Palazzo dOrleaans, la sede del governo della Regione, leggiamo: Nel pieno convincimento che le scelte normative approvate dallArs, oltre che legittime, rispondano in modo efficace alle esigenze di comparti essenziali dellamministrazione e del territorio (dalla forestazione, agli interventi infrastrutturali), il governo regionale ha quindi assunto la determinazione di promulgare la legge, a difesa delle competenze legislative della Regione siciliana, in relazione allinfondatezza dei rilievi avanzati dal Commissario dello Stato. Tra laltro – continua la nota – nellimpugnativa si censurano le modalità con cui la Regione siciliana intende finanziare i propri investimenti in materia di prevenzione e manutenzione straordinaria del patrimonio boschivo.
Si tratta di rilievi contestati dal governo regionale – prosegue il comunicato – poiché le scelte legislative dellAssemblea regionale siciliana, oltre ad essere in piena armonia con le normative e i regolamenti comunitari, attingono anche al principio della somma urgenza legata ad interventi di carattere straordinario. Per queste ragioni, la promulgazione integrale della legge appare un atto doveroso e costituzionalmente corretto.
E lulteriore occasione – ha commentato il presidente della Regione Lombardo – per rilevare lingerenza del Commissario dello Stato, che si ritiene lesiva dellAutonomia statutaria.
In questo comunicato ci sono alcune cose che destano perplessità. Si parla di infondatezza dei rilievi avanzati dal commissario dello Stato. E unaffermazione grave. Ed è grave che una frase del genere sia finita su un comunicato ufficiale della presidenza della Regione. Se si fosse trattato di unintervista, si sarebbe sempre potuto ricorre alla nota formula della forzatura operata dal giornalista. Ma qui, lo ripetiamo, la frase è in un comunicato ufficiale.
In che cosa consisterebbe linfondatezza dei rilievi avanzati dal commissario dello Stato? Nel fatto che la Regione siciliana si accinge a contrarre un mutuo con la Cassa depositi e prestiti di oltre 500 milioni di euro per pagare lo stipendio ai forestali, agli operai dellEsa e ad altro personale? Da quando in qua le spese correnti sono sono diventate spese in conto capitale? Sarebbe questi gli investimenti infrastrutturali della Regione siciliana presieduta da Raffaele Lombardo?
Vorremmo precisare che, così facendo, non si difendono le competenze legislative della Regione. Perché questo modo di legiferare è sbagliato. Ed è sofistico scrivere che nellimpugnativa si censurano le modalità con cui la Regione siciliana intende finanziare i propri investimenti in materia di prevenzione e manutenzione straordinaria del patrimonio boschivo. Perché pagare lo stipendio agli operai della forestale non è un investimento.
Su questo punto è bene fare chiarezza. La Sicilia non ha mai brillato in materia di forestazione. Mai. Nemmeno negli anni in cui venivano demanializzati i boschi abbandonati dai privati attraverso lAzienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana. Non mettiamo in dubbio che tra Azienda Foreste e dipartimento Foreste della Regione (una volta s chiamava terza direzione dellassessorato regionale allAgricoltura) ci siano state e ci siano le competenze per procedere allattuazione di veri piani di forestazione. Ma questi, o sono stati pensati e, soprattutto, attuati male, o non sono stati mai stati né pensati, né attuati.
In Sicilia, è inutile che ci prendiamo in giro, la cosiddetta attività forestale, già a partire dai primi anni 80, è stata trasformata in spesa sociale: con i cosiddetti cinquantunisti, centunisti e centocinquantunisti, di fatto, si provvedeva a sostenere i disoccupati delle aree interne dellIsola. Andando avanti nel tempo questo metodo si è esteso in parte anche ai centri dei versanti costieri. Tanto che oggi gli operai della Forestale sono circa 30 mila.
Questo grande esercito di Forestali non ha fatto aumentare lindice di boscosità della Sicilia, che è rimasto lo stesso e, in parte, si è anche ridotto. Altro che investimenti! La dimostrazione che le risorse della Regione impiegate nelle attività forestali – a parte qualche sporadico intervento dellAzienda Foreste operato, per lo più, nelle aree protette – sono state e sono ancora spesa sociale corrente e non investimenti.
Non solo. Con il tempo questa spesa si è irrigidita. Perché appena le indennità non venivano corrisposte in tempi certi, improvvisamente, i boschi siciliani prendevano fuoco. Tanto che è stato istituito un servizio antincendio. E ai possibili incendi di boschi che si riferisce il comunicato della presidenza della Regione, là dove segnala la somma urgenza?
Cè di più. Visto che parliamo di ambiente e di forestazione, va sottolineata una responsabilità gravissma dellattuale governo regionale sui recenti dissesti idrogeologici di Messina. Da anni sappiamo tutti che il Messinese è una zona nevralgica perché gli agricoltori di tali zone, di fatto abbandonati dalla Regione, non si curano più dei boschi, soprattuto dei noccioleti.
Dopo lalluvione che tre anni fa ha colpito ampie zone del Messinese, ci aspettavamo, in queste aree della Sicilia, investimenti veri, da parte del governo regionale, in materia di forestazione e di assetto del territorio. Questi investimenti non sono mai arrivati. E dire che la Regione si è dotata del Piani di assetto idrogeologico (Pai). Ma gli investimenti per frenare il dissesto idrogeologico del Messinese, lo ripetiamo, non li abbiamo mai visti. Tantè vero che, appena lanno scorso, unaltra alluvione ha seminato – sempre nelle stesse contrade – distruzione, morte e disperazione.
Cosa vogliamo dire con questo? Che la Regione siciliana si accinge a provare a dimostrare, davanti ai giudici della Corte Costituzionale, che le risorse finanziarie che arriveranno con il mutuo serviranno per investimenti nel settore della forestazione, proprio mentre nelle aree del Messinese è già stato dimostrato lesatto contrario: e cioè che gli investimenti regionali in forestazione e assetto del territorio, da quelle parti, non sono mai stati effettuati! Complimenti vivissimi!
In ogni caso, è giusto lasciare decidere alla Corte Costituzionale se pagare le indennità a 30 mila operai forestali sia un investimento o spesa corrente.
Non ci convince nemmeno il passaggio finale del comunicato della presidenza della Regione, là dove si fa riferimento all ingerenza del Commissario dello Stato, ritenuta lesiva dellAutonomia statutaria. Non sappiamo chi ha consigliato al presidente Lombardo, che alla fine nella vita fa il medico-psichiatra, di scrivere una simile frase.
Caro presidente, guardi che le competenze dellAlta Corte per la Sicilia, alla fine degli anni 50, sono state assorbite – a nostro avviso abusivamente – dalla Corte Costituzionale e non dallufficio del commissario dello Stato. Il commissario dello Stato si limita a segnalare la presunta incostituzionalità di una legge approvata dallArs: poi, a decidere, è la Corte Costituzionale.
In questa funzione non cè alcuna ingerenza: tantè vero che Lei sta provvedendo a pubblicare la legge integralmente – così leggiamo nel suo comunicato – non tenendo conto dellimpugnativa del commissario dello Stato: impugnativa che non lede affatto il potere che Lei ha di pubblicare una legge approvata dallArs e impugnata dal commissario dello Stato. Di fatto, pubblicando la legge Lei smentisce ciò che Lei stesso afferma nella parte finale del comunicato.