Contro Grillo l’antimafia dei tarallucci

Il Movimento 5 Stelle, capitanato da Beppe Grillo, fa paura. A Roma, come a Palermo. Si dice di tutto per screditarlo, ne parla la stampa, i ‘sapientoni’ nei dibattiti televisivi e così via. La classe politica tradizionale è nervosa: i grillini crescono ovunque. Intercettano e danno voce alla voce di tutti quelli che non ne possono più del binomio politici=fregatura per i cittadini. E fa paura anche a Palermo. Ieri oltre 10mila persone sono andate in Piazza Croci per ascoltarlo. Un successone, come vi abbiamo raccontato in questo articolo.


I politicanti siculi non ci potevano credere. Con la finezze che li caratterizza avranno pensato: “Mi, già siamo messi male, non è che ci si deve mettere pure questo a scassarci la min… ed a impedirci di farci i cazzi nostri”. E allora come abbatterlo? Ecco la parola magica: la mafia. Grillo ha detto che “la mafia non strangola i cuoi clienti mentre viviamo in un sistema che ci strangola”. Uno scivolone? Può darsi. Ma il senso era chiaro: lo Stato può essere peggio della mafia. Chi non lo ha mai pensato?

In ogni caso, per i nostri politicantes, un’occasione. Apriti cielo: strumentalizzando e alterando il significato delle sue parole, i politici hanno provato ad infilzarlo. Tra questi, manco a dirlo, in molti avrebbero fatto meglio a tacere. Si è indignato ad esempio Fabio Granata, natali dalle parti di Siracusa, parlamentare nazionale eletto con il ‘Porcellum’ nelle file del Pdl e oggi in Fli. Ha parlato di offesa alle vittime della mafia e bla bla bla. Ma è lo stesso Granata che appoggia il governo siciliano guidato da un imputato per mafia e voto di scambio aggravato?
Granata come il Pd siciliano, così come gli altri ‘duri e puri’ che si sono indignati farebbero meglio a tacere. Non è con l’ipocrisia che arresteranno l’onda di protesta che si riconosce nelle verità urlate da Beppe Grillo. Tutti questi finti indignati ricordano i personaggi descritti magistralmente da Giuseppe Casrrubea in questo articolo: La Torre, Portella e l’antimafia dei taralucci”.

Non a caso la replica del Movimento 5 Stelle è chiara: ”Siamo gli unici ad aver chiesto alla Regione Siciliana di costituirsi parte civile in caso di rinvio a giudizio di Raffaele Lombardo, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Solo in seguito alla nostra iniziativa dal titolo: ‘Chiediamo i danni a cosa nostra, la Sicilia si è dotata di una legge che obbliga la Regione a costituirsi parte civile nei processi di mafia che coinvolgono i pubblici amministratori. Siamo gli unici che pubblicano sul proprio sito web i casellari giudiziali dei candidati, tutte persone al di sopra di ogni sospetto, al contrario di altri che ostentano indagati e addirittura arrestati”.

Il candidato a sindaco di Palermo del Movimento a Cinque stelle, Riccardo Nuti, ricorda, inoltre, la collaborazone con Salvatore Borsellino per l’organizzazione della manifestazione in onore di suo fratello Paolo. “Abbiamo sostenuto Radio Mafiopoli – precisa ancora Nuti – abbiamo collaborato con l’associazione nazionale vittime della mafia. Tutte azioni, queste, fatte spesso in silenzio, perché non era il ritorno mediatico che cercavamo ma dare il nostro concreto contributo di fatti e non di chiacchere alla lotta alla mafia”.

Beppe Grillo, ricorda ancora Nuti, è “sempre stato schierato contro la mafia. Il suo percorso è sempre stato cristallino e voler sfruttare il suo gusto per il paradosso, estrapolando frasi da un contesto più ampio per costruire inesistenti e improbabili architetture è quantomeno scorretto. Per dirne una, Grillo pubblica ogni anno il calendario del santi laici, col quale ricorda le vittime della mafia. Meglio di tantissimi altri che della mafia parlano solo per raccattare facili consensi”.

“Gran parte della stampa – prosegue Nuti – sembra non voler perdere occasione per scagliarsi contro il Movimento Cinque Stelle e la notizia riportata da alcuni organi di informazione che in piazza ieri ci sarebbero state 400 persone non fa che confermarlo clamorosamente. Delle due l’una o chi l’ha scritto non c’era o non c’era con la testa. Altre fonti parlavano di diecimila persone presenti. Impossibile capire quante fossero realmente, basta però dare un’occhiata alle foto della piazza stracolma per capire che la seconda ipotesi è molto, molto più probabile”.

 

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