Palermo, truffati i cittadini-contribuenti?

Il Comune di Palermo truffa i cittadini? A quanto pare, sì. E lo fa appropriandosi di soldi attraverso tasse e balzelli che l’amministrazione comunale non ha motivo di far pagare ai palermitani. Lo afferma, conti alla mano, il candidato al Consiglio comunale della città, Alberto Mangano. Soldi che il Comune deve restituire prima che il Consiglio comunale uscente – del quale anche Mangano fa parte – venga chiamato ad approvare il bilancio 2012.

“Con l’avvicinarsi dello scioglimento del Consiglio comunale a seguito delle nuove elezioni, prima di andare in aula per votare il bilancio di previsione 2012 – afferma infatti Alberto Mangano – sarebbe opportuno fare un’operazione verità. Proprio per tale motivo ho chiesto nei mesi scorsi alla dottoressa Latella (Prefetto Silvia Latella, commissario straordinario del Comune di Palermo ndr) l’esigenza di fare chiarezza su alcune importanti questioni che riguardano il risarcimento ai cittadini palermitani di costi che l’amministrazione gli ha attribuito in modo indebito: la restituzione delle quote di depurazione per un servizio che in questi dieci anni non è mai stato reso ad oltre mezzo milione di palermitani; il 7 % di utile che, per effetto del referendum contro la privatizzazione del servizio idrico, deve essere tolto dalla tariffa dell’acqua; il 10% di IVA indebitamente caricata sulla tariffa per la raccolta dei rifiuti; la corretta destinazione dei proventi delle strisce blu che non possono essere utilizzati se non per la creazione di parcheggi e/o migliorie alla circolazione stradale”.

Insomma, sono tutti soldi che il Comune di Palermo ha indebitamente tolto dalle tasche dei cittadini. Una responsabilità, questa, che è tutta della passata amministrazione di centrodestra che, pur di frontegiare le spese clientelari, non esitava a taglieggiare gli ignari palermitani. Adesso – e non dopo l’approvazione del bilancio 2012 – è il momento, per i cittadini, di chiedere al commissario straordinario la restituzione di some indebitamente incassate dal Comune. Soldi che, a partire da quest’anno, i cittadini palermitani non debbono più versare nelle ‘casse’ del Comune.

“Presentare una bozza di bilancio senza avere fatto chiarezza su questi punti – continua Mangano – sarebbe un’operazione poco trasparente. Il Consiglio comunale si è sobbarcato l’onere di aumentare le tasse per tentare di salvare una situazione ormai al collasso, ma i cittadini hanno tutto il diritto di non essere truffati”.

“Nel caso dovessero uscire ancora ulteriori debiti fuori bilancio, o bilanci non veritieri delle aziende partecipate -conclude Mangano – il Consiglio farebbe bene a dichiarare il dissesto, mettendo il sigillo definitivo alla sciagurata gestione dell’amministrazione Cammarata. Solo dopo questa operazione verità che preveda la restituzione ai cittadini di quanto illegittimamente tolto, si potrà portare in aula il bilancio e, se ci saranno i presupposti, votarlo”.


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