C'è anche luigi gerbino tra i firmatari dell'appello di esponenti della società civile e della sinistra storica di palermo, a favore di leoluca orlando, indicato come il migliore candidato a sindaco del capoluogo siciliano in questo documento che continua a raccogliere adesioni (questo l'indirizzo per sostenerlo: quellichevotanoorlandosindaco@gmail. Com).
Mordi e fuggi/Lumia perde pezzi
C’è anche Luigi Gerbino tra i firmatari dell’appello di esponenti della società civile e della sinistra storica di Palermo, a favore di Leoluca Orlando, indicato come il migliore candidato a sindaco del capoluogo siciliano in questo documento che continua a raccogliere adesioni (questo l’indirizzo per sostenerlo: quellichevotanoorlandosindaco@gmail.com).
Quello di Gerbino, è un nome che fa rumore, più degli altri che in queste ore stanno rispondendo all’appello. Peché l’ex consigliere comunale, finora, si era mosso all’ombra del senatore del Pd, Beppe Lumia. Il quale, come riporta, ad esempio, in questo articolo il quotidiano La Repubblica, nel 2007 si è speso per portare il suo delfino, Gerbino per l’appunto, a Sala delle Lapidi.
Una scelta, quella di Gerbino, che la dice lunga sul malessere che regna sovrano tra le fila del Pd. Sia per le scelte filo-governative del ‘senatore dell’antimafia’ e del suo sodale, Antonello Cracolici, capogruppo del Pd, all’Ars (che si ositinano a sostenere un governo il cui presidente è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio aggravato), sia per le loro strategie politiche, in vista delle prossime amministrative di Palermo. Un dissenso che ha investito in pieno anche Sel, il partito di Niki Vendola. Ovvero il sostegno a Fabrizio Ferrandelli, vincitore delle controverse e indagate (dalla Procura di Palermo) primarie del centrosinistra. Scelta non condivisa all’unanimità. Né in Sel, né tantomeno nel Pd. Come dimostrano i nomi di quelli che si stanno spendendo per Orlando.
In verità, nessuno ha mai pensato che Lumia potesse essere in grado di spostare un grande numero di voti a Palermo, ma l’abbandono di quelli che una volta erano suoi fedeli, non è certo una bella notizia. Per lui.
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