Formazione, il ‘saccheggio’ di Pd e Mpa

Formazione professionale: cominciano ad emergere le prime indiscrezioni sull’ ‘allegra’ gestione dell’Avviso 20, un mega bando da 286 milioni di euro – fondi europei – finito sotto la ‘lente d’ingrandimento’ dei giudici della Corte dei Conti. Ieri, la dichiarazione del parlamentare del Pdl, Salvino Caputo. Oggi le ‘voci’ sui criteri, non molto chiari, che avrebbero portato al finanziamento di nuovi Enti. E le ‘ombre’ sul Cefop.

A quanto si sussurra, la vicenda dell’Avviso 20 sarebbe all’attenzione di tutte le magistrature, visto che nelle ultime settimane sarebbero stati presentati decine e decine di ricorsi. Soprattutto da parte del personale che ha operato grazie alla legge regionale numero 24 del 1976. Si tratta di circa 9 mila dipendenti del settore tutelati dalla stessa legge 24 e dalla legge numero 25 del 1993. A quanto si sussurra, questi dipendenti starebbero mettendo a punto una class action che non è detto debba colpire solo l’amminstrazione regionale, ma anche alcuni precisi e già individuati soggetti privati.

A molti, insomma, non è proprio andato giù il tentativo, in verità un po’ maldestro – e forse un po’ troppo frettoloso – da parte di Pd ed Mpa (soprattutto da parte del Pd i cui dirigenti, forse, nei giorni in cui maturava l’Avviso 20, sarebbero stati già a conoscenza di quello che sarebbe avvenuto nei giorni successivi e avrebbero così tentato il’colpo gobbo’ forzando la mano ai vertici del dipartimento) di accaparrarsi non soltanto delle risorse finanziaria del Fondo sociale europeo, ma anche di ‘pezzi’ del sistema formativo siciliano (leggere Cefop).

Com’è ormai noto, le risorse dell’Avviso 20 – i già citati 286 milioni di euro da spendere in tre anni – sono finite, in massima parte, nelle ‘fauci’ d Enti di formazione riconducibili a soggetti politici e ad organizzazioni sindacali. La parte da leone l’hanno fatta gli uomini del Pd siciliano e, in particolare, Nino Papania, Salvatore Cardinale, Francantonio Genovese, Benedetto Adragna, Luigi Cocilovo. Quindi gli enti riconducibili all’Mpa e, in particolare, all’onorevole Lino Leanza, già assessore e vice presidente della Regione. ‘Tavola apparecchiata’ anche gli uomini di Futuro e libertà, che a Roma stanno con Fini, casini e Alfano e in Sicilia ‘pranzano’ e ‘cenano’ con il governo regionale di Raffaele Lombardo, formazione professionale in testa con l’onorevole Carmelo Briguglio che la fa da padrone. Per i sindacati, grande ‘ammuccamento’ da parte della Cisl e della Uil. Con quote minori, visto che sono all’opposizione, qualche ‘ boccone’ anche al Pdl  (Giuseppe Buzzanca, Messina).

Un nuovo filone di indagine – ma questa è solo un’indiscrezione – potrebbe essere aperta sugli ex assessori regionali che, dal 1996 ad oggi, hanno gestito la formazione professionale. Per scoprire se risponde al vero il fatto che, oggi – direttamente o indirettamente – sarebbero titolari di enti di formazione professionale. Quasi che l’essere stati assessori regionali al ramo assicuti a questi politici una sorta di ‘sinecura’ a vita…

Leggendo questi documenti le domande che sorgono spontaneamente sono tante. Per esempio: come hanno fatto i quattro componenti dell’assistenza tecnica ad esaminare, in tempi strettissimi, nove graduatoria provinciali e tre macrotipologie di progetti di diversi pacchetti formativi? E’ evidente che il gruppo di lavoro messo su dall’assessore regionale al ramo, Mario Centorrino, e dal dirigente generale del dipartimento Formazione professionale della Regione, Ludovico Albert, deve essere composto da personale esperto, magari un po’ ‘troppo’ esperto.

L’attenzione si concentrerebbe anche su un gruppo di professionisti che avrebbe messo mano alle correzioni senza copertura contrattuale, in violazione delle norme che regolano questo genere di prestazioni.

Nere nubi si addensano anche sul Cefop, ‘operazione’, quest’ultima, targata Mpa. Anche su questo fronte sarebbero pronti ricorsi e richieste di chiarimenti. Per esempio, su come i commissari di questo ente intendono spenderei 12 milioni di euro che la Regione – piuttosto ‘magnanima’ vista la crisi finanziaria – ha concesso a tale Ente a titolo di ‘’recupero’ dei corsi 2011 non finanziati.

Le domande che circolano in queste ore sono le seguenti: non sono un po’ ‘troppi’ 12 milioni di euro per corsi di formazione professionale della durata di 4 mesi? E non è quanto meno singolare che l’assegnazione di questi fondi abbia finito con il coincidere con la campagna elettorale per le elezioni aministrative? Questi soldi verranno utilizzati per pagare gli arretrati al personale Cefop?

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