Formazione, la finta riforma del governo

da Antonio Spallino
riceviamo e volentieri pubblichiamo

In questi giorni la Formazione Professionale fa notizia. C’è chi si avventura a condannarla senza appello, c’è chi si vanta d’averla cambiata, c’è infine chi, essendo direttamente interessato, la difende senza se e senza ma. Una cosa è sicura, certe affermazioni sono contaminate da pregiudizi ed interessi. Nessuno ha avuto la delicatezza di affrontare seriamente la questione e, contemporaneamente, proporre rimedi alle storture che negli anni si sono verificate.

Con la presente lettera voglio dare il mio modestissimo contributo rivolto essenzialmente a migliorare e rilanciare un settore che dovrebbe essere di stimolo allo sviluppo socio-economico della nostra Isola. Inizio col dire che le affermazioni fatte dal Governatore Raffaele Lombardo e dall’assessore Mario Centorrino, con le quali si pavoneggiavano di aver fatto la riforma del settore, non hanno nessun riscontro con la realtà. Questo governo, dimenticandosi che attualmente vige la legge regionale numero 24 del 1976, si è limitato esclusivamente a finanziare la Formazione Professionale con il fondo sociale europeo. E’ questa si può considerare riforma? Forse il Presidente Lombardo, l’assessore Centorrino e il dirigente generale del dipartimento Formazione professionale della Regione, Ludovico Albert, non sono a conoscenza del fatto che, negli anni passati, il settore spesso è stato coofinanziato con il fondo sociale europeo.

Ed ancora la grossa novità, più volte sbandierata, di avere introdotto il parametro unico di finanziamento non è una cosa nuova. Forse Lombardo, Centorrino e Albert non sono a conoscenza che il parametro unico di finanziamento nel settore è sempre esistito sin da quando a programmare e finanziare il sistema era il Ministero del Lavoro. In merito, quello che è avvenuto in Sicilia negli ultimi tre o quattro anni è frutto di una politica che ha interpretato leggi e regole esistenti in maniera errata. Lombardo, Centorrino e Albert non parlano del disastro che la politica ha causato nel settore con le assunzioni degli ultimi anni. Si sono limitati fino ad oggi a fare dichiarazioni di principio. Non sono stati capaci o, per meglio dire, non hanno valuto prendere nessuna decisione, anche dolorosa, che rispettasse il blocco delle assunzioni al 31 dicembre 2008.

Lombardo,Centorrino e Albert non parlano del fatto che quasi tutti gli Enti hanno abbondantemente superato il limite di spesa per il personale amministrativo fissata al 50 per cento rispetto a quella del personale docente. Non dicono nulla, per dirla in poche parole, che, nel rispetto delle vigenti disposizioni di legge, spetta alla Regione controllare, ispezionare e verificare, attraverso gli uffici del Lavoro e degli Ispettorati del Lavoro, la corretta utilizzazione, da parte degli Enti, dei finanziamenti e sul buon andamento dello svolgimento delle attività.

Ripeto: l’aver finanziato la formazione professionale con il fondo sociale europeo è una riforma ? A mio avviso assolutamente no, se poi tutto il resto rimane uguale. Basta, ad esempio, guardare le tipologie dei corsi ammessi a finanziamento. Tutto o quasi è rimasto come prima. Ed allora Presidente ed assessore smettetela di dire cose non vere. L’unica novità in negativo è quella di aver precarizzato una categoria che, tra mille difficoltà, negli anni ha assicurato a migliaia di giovani la fruizione di un servizio di pubblico interesse.

Basterebbero poche cose per rilanciare e meglio qualificare la formazione professionale. Per prima cosa finanziare e programmare, di concerto con le forza sociali, le attività formative tenendo conto dei Piani di sviluppo della Regione. Predisporre le opportune iniziative legislative volte ad ottenere il governo unico delle risorse finanziare (regionali, nazionali e comunitarie) destinate alla formazione. Elaborare, a livello regionale, un unico Piano formativo per evitare che ogni singolo assessorato regionale programmi e finanzi attività di formazione. Per il personale c’è ben poco dire. Basterebbe che il presidente della Ragione, Lombardo, e l’assessore Centorrino si decidessero di dare piena applicazioni alle attuali leggi regionali.

Aggiornamento, qualificazione,riqualificazione e riconversione dovrebbero essere le prime serie iniziative da mettere in cantiere. Mobilità e/o utilizzazione all’esterno del settore del personale in esubero. Prepensionamenti e uscite incentivate. Definizione e pubblicazione nella GURS (Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana) dell’albo regionale ad esaurimento del personale già assunto con contratto di lavoro a tempo indeterminato alla data del 31 dicembre 2008. Assicurare al personale certezze occupazionali e retributive. In poche parole, presidente Lombardo ed assessore Centorrino, siate per una volta rispettosi degli accordi sottoscritti con le organizzazioni sindacali. Ed, ancora, date seguito alle previsioni della delibera di giunta di governo n 350 del 04/10/210.

 


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