Il candidato a sindaco di palermo, l'imprenditore tommaso dragotto, tira le orecchie agli altri candidati, accusandoli, in buona sostanza, di 'plagio'. La vicenda cui si riferisce sono le municipalizzate palermitane, che come sappiamo, sono praticamente al collasso economico. Dragotto, sin dall'annuncio della sua candidatura,ha detto a chiare lettere che la sua idea in merito è quella di raggrupparle in una holding, con un unico bilancio e con l'obiettivo di mantenere gli attuali livelli occupazionali. Strategia che, in questi giorni in cui la crisi delle municipalizzate è esplosa, viene ripresa un po' da tutti:
Dragotto: una holding per le municipalizzate salverebbe tutti i dipendenti
Il candidato a sindaco di Palermo, l’imprenditore Tommaso Dragotto, tira le orecchie agli altri candidati, accusandoli, in buona sostanza, di ‘plagio’. La vicenda cui si riferisce sono le municipalizzate palermitane, che come sappiamo, sono praticamente al collasso economico. Dragotto, sin dall’annuncio della sua candidatura,ha detto a chiare lettere che la sua idea in merito è quella di raggrupparle in una holding, con un unico bilancio e con l’obiettivo di mantenere gli attuali livelli occupazionali. Strategia che, in questi giorni in cui la crisi delle municipalizzate è esplosa, viene ripresa un po’ da tutti:
«Assurdo che tutti parlino di holding che raggruppi le partecipate del Comune. Nel programma che è scaricabile dal sito internet www.impresapalermo.it, questo progetto è inserito da tempi non sospetti. Non credo sia giusto che altri candidati facciano loro argomenti nostri» dice il candidato sindaco di “Impresa Palermo. «Nel programma ho inserito passaggi dettagliati su questo punto – continua Dragotto con la creazione di un solo bilancio che assorbirebbe sia le perdite che gli utili delle attuali municipalizzate. E che manterrebbe gli attuali livelli occupazionali. I benefici sarebbero immediati, visto che si annullerebbero ben sette consigli di amministrazione e si limiterebbero le consulenze esterne, vecchio male di questa città. Per farlo, però, è necessario riprogrammare la finanza del Comune attraverso un piano pubblico triennale, con particolare attenzione a rendere il piano rispondente alle reali esigenze e nella massima trasparenza».