Annullare il voto di Piazza Indipendenza

Finalmente una svolta nel centrosinista di Palermo. Ieri si sono riuniti i segretari provinciali del Pd, di Italia dei valori, di Sel, di Rifofndazione comunista, dei Verdi e della federazione della sinistra. Tema: le elezioni nel gazebo di Piazza Indipendenza. E’ il seggio sul quale ha acceso i ‘riflettori’ la Procura della Repubblica di Palermo. Ebbene, ieri, con la sola eccezione del segretario del Pd, Enzo Di Girolamo, i segretari degli altri partiti hanno deciso di annullare le elezioni del gazebo di Piazza Indipendenza.

La decisione – che, non a caso, il segretario provinciale del Pd, Di Girolamo ha provato, senza successo a contrastare – ribalta l’esito delle elezioni: il vincitore non sarebbe più Fabrizio Ferrandelli, ma Rita Borsellino.

Che si potesse arrivare a tale esito era nell’aria già qualche ora dopo il sequestro degli atti del gazebo di Piazza Indipendenza da parte delle forze dell’ordine. Non a caso, i vertici del Pd hanno provato in tutti i modi a sminuire quella che, alla fine, è un’inchiesta della magistratura che sta cercando di fare luce sui brogli elettorali. Brogli che, in parte, anche i tre’ garanti’ del centrosinistra hanno appurato, visto che hanno disposto l’annullamento delle elezioni del gazebo delle Zen.

Ieri, per esempio, l’onorevole Giuseppe Lumia, grande sponsor di Ferrandelli, forse intuendo quello che sarebbe potuto succedere, provava a gettare acqua sul fuoco. Per Lumia, le polemiche sulle primarie del 4 marzo sarebbero da “ridere”. In realtà, davanti a un’inchiesta della magistratura c’è poco da ridere. Così come poco da ridere c’è sulla richiesta, avanzata ieri dai partiti del centrosinistra – con la sola esclusione del Pd – di annullare le elezioni del gazebo di Piazza Indipendenza.

La parola, adesso, passa al Pd. Ieri, come già ricordato, il segretario provinciale del partito, Di Girolamo, ha cercato di parare il colpo. Ma adesso i dirigenti dovranno venire allo scoperto. E bisognerà capire se il Pd di Palermo proverà a difendere la ‘validità’ del voto in un seggio che è già oggetto di un’inchiesta della magistratura. A rigor di logica, l’onorevole Lumia, che si è sempre battuto per la legalità e contro la mafia, non dovrebbe certo difendere l’esito di un voto sul quale la stessa magistratura sta provando a fare chiarezza.

In ogni caso, a decidere, questa volta, non dovrebbero essere Lumia e il capogruppo all’Ars, Antonello Cracolici. La parola dovrebbe passare al comitato provinciale del Pd dove Lumia e Cracolici sono in minoranza. Se ne deve dedurre che l’eventuale candidatura di Ferrandelli (che, ribadiamolo, senza i voti del gazebo di Piazza Indipendenza non è più il vincitore delle primarie del centrosinistra del 4 marzo scorso) a sindaco di Palermo, ormai potrebbe venire fuori solo da una forzatura di Lumia e Cracolici, in dispregio di un pronunciamento dei segretari provinciali dei partiti del centrosinistra e ignorando volutamente – e colpevolmente – un’inchiesta della magistratura dagli sviluppi imprevedibili.

Intanto, da parte sua, Rita Borsellino avrebbe fatto sapere di essere disposta a fare un passo indietro, per consentire a tutto il centrosinistra di individuare un candidato gradito a tutti.

Questo finale lo si intuiva già da un comunicato diffuso ieri pomeriggio dalla stessa Rita Borsellino: “Non è possibile – scriveva nel primo pomeriggio di ieri Rita Borsellino – lasciare che da queste primarie venga fuori l’idea che atti come il controllo del voto o il voto di scambio siano irrilevanti dal punto di vista etico e politico. Il sequestro dei verbali del gazebo di Piazza Indipendenza si aggiunge all’annullamento del seggio del Zen, confermando che quello che doveva essere uno strumento di democrazia è stato macchiato da gravissime anomalie e da comportamenti lontani alla cultura del centrosinistra”. In queste parole, come si può notare, si annunciano già gli sviluppo maturati ieri sera.

E ancora: “Il rispetto delle primarie e del suo popolo – diceva sempre ieri pomeriggio Rita Borsellino – passa dalla questione etica e morale che per me è al di sopra di tutto: solo così si fa fede al valore democratico e partecipativo che questo strumento dovrebbe avere in sé. Oggi occorre chiudere questo capitolo delle primarie e voltare pagina, mettere Palermo in cima alle priorità. Serve una seria presa di responsabilità da parte del centrosinistra per trovare una candidatura forte e unitaria, che sia espressione di vera discontinuità e credibilità sul piano valoriale e programmatico”.

 


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