Turismo, la Regione ‘dimentica’ Cefalù…

Il mare di Sicilia? Bello. Anzi, bellissimo. Tranne Cefalù. Possibile? Così, almeno, lascerebbe intendere la Regione siciliana. O meglio, così la cosa viene interpretata dall’assessore comunale al Turismo del Comune di Cefalù, Vito Patanella che, dopo aver sfogliato un redazionale sulla Sicilia commissionato dalla Regione ad un grande settimanale nazionale ha preso carta e penna e ha scritto una lettera all’assessore regionale al Turismo, Daniele Tranchida.

“E’ con assoluto sgomento e incredula inquietudine – scrive Patanella – che leggiamo il redazionale a pagamento inserito da questa Regione Sicilia e dal Vs. Assessorato all’interno del numero 12 del 14.03.2012 della rivista ‘Panorama’, con il quale, nel decantare le magnifiche bellezze naturali e soprattutto quelle legate al mare della Sicilia, non vi si trovi traccia alcuna della Città di Cefalù, del suo antico borgo marinaro e della sua assolata spiaggia”.

“La scelta operata dal disattento – e ciò se fosse in buona fede, o malevolo, in caso contrario – relatore dell’articolo inserito nel redazionale – presegue l’assessore Patanella – mortifica la storia e la cultura dell’accoglienza che tutta la cittadinanza di Cefalù ha nel suo Dna; e, ancor di più, umilia gli sforzi imprenditoriali che tutti gli operatori turistici annualmente compiono a Cefalù e che negli ultimi tre anni, a dispetto della crisi, hanno visto crescere le presenze turistiche nel borgo marinaro più internazionale della provincia palermitana”.

“Si aggiunga, inoltre, che gli stessi operatori turistici, insieme ai tanti cittadini entusiasti quest’anno – prosegue la lettera – al fine di colmare la lacuna della presenza della Regione siciliana presso la BIT di Milano, hanno allestito uno stand della città di Cefalù che è stato tra i più visitati dell’intera fiera turistica milanese. Ci chiediamo, allora, quale sia lo scopo e quale il criterio con il quale codesto Spett.le Assessore abbia speso i fondi della Regione Siciliana e di noi tutti per promuovere la Sicilia senza tenere nel debito conto il profilo qualificante che la Città di Cefalù offre alla Regione stessa. Non si adducano dimenticanze o amnesie momentanee del consulente di turno, poiché ciò dimostrerebbe, ulteriormente, l’inutilità del consulente stesso e lo spreco di denaro pubblico”.

A questo punto, la ‘staffilata’: “A nome di tutta la cittadinanza (di Cefalù ndr) chiediamo che si ponga un giusto ristoro al danno di immagine arrecatoci e che, con pari enfasi e divulgazione, questo Assessore provveda immediatamente a dare la giusta visibilità e concreto riconoscimento alla Città di Cefalù, adoperandosi perché quanto successo non si ripeta più. Non vorremmo pensare che il morbo catanocentrico lo abbia definitivamente travolto, al punto di oscurare tutto ciò che di bello la provincia di Palermo offra pur di crearle danno”.

Dopo aver assestato una bella ‘botta’ in testa alll’assessore Tranchida, lo ‘zuccherino’: “Se infine, invece, quanto successo – conclude la nota dell’assesosre al Turismo di Cefalù – sia solo frutto della mancata conoscenza della nostra splendida città, la invito a nome di tutta la cittadinanza e della pubblica amministrazione a venirci a trovare per vivere le giornate più belle che Ella avrà modo di trascorrere tra le onde del mare di Cefalù “UN VERO MITO IN UN ISOLA DI LUCE”.

Non è la prima volta che l’assessore Tranchida combina ‘casini’. Celebre la bizzarra ‘classifica’ sui centri turistici della Sicilia. Qualche tempo fa a qualcuno del suo gabinetto – di certo un ‘tecnico’ di grande lungimiranza – venne in testa di individuare i Comuni della nostra Isola a vocazione turistica. Due minuti dopo la pubblicazione della ‘lista’ scoppiò un putiferio. I Comuni esclusi, ovviamente, non ci stavano. Perché la Sicilia, fino a prova contraria, è tutta una meta turistica.

Ora Tranchida ci riprova. Dimenticando il mare di Cefalù. Assessore, ma che cosa ci combina…

 

 


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