Corte dei Conti? Lombardo si autoassolve…

Volete ridere? Se sì, leggete questo articolo. Ieri, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, i vertici della Corte dei Conti hanno fatto ‘nuova’ la Regione siciliana. Hanno detto a chiare lettere che l’economia dell’Isola è bloccata. Precisando, senza tentennamenti e mezzi termini, che le responsabilità sono del governo della Regione. Ebbene, cosa rispondono gli attuali governanti della Sicilia? Sono d’accordo con il giudizio espresso dai vertici della Corte dei Conti. L’aspetto comico è che tutti i commenti che adesso leggerete sembrano espressi non da assessori regionali responsabili dello sfascio della nostra Isola, ma da soggetti ‘terzi’. Isomma: la Sicilia va a rotoli a causa delle scelte sbagliate del goerno regionale, ma i governanti che li hanno adottate non c’entrano…
Comincia l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao (foto a destra), ‘l’intellettuale’ del gruppo, il ‘titolare’ di un ‘buco’ nei conti della Regione di ‘appena’ 5 miliardi di euro e forse più (anzi, più senza forse). “Va condiviso l’allarme per i rischi di un federalismo squilibrato ed iniquo che il Presidente Giampaolino ha espresso più volte e ribadito oggi all’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti. La Sicilia ha contestato questo modello attuativo del federalismo sia in sede istituzionale che di fronte alla Corte costituzionale, evidenziandone le sperequazioni. Dopo più di un anno di inerzia il governo nazionale, grazie all’impegno del Presidente Monti, ha finalmente riaperto le trattative istituendo il tavolo sull’attuazione dell’autonomia finanziaria della Sicilia ed il federalismo. Trattative che sono a buon punto”.
Cosa c’entri il deficit della Regione con il federalismo fiscale non l’abbiamo capito. Forse l’assessore Armao vorrebbe mettere le mani sulle accise dei prodotti petroliferi – 7 o 8 miliardi di euro all’anno – per sanare i conti del bilancio della Regione. Per consentire, magari, al presidente Raffaele Lombardo di ‘stabilizzare’ altri 20 mila precari tra uffici della Regione e società regionali? Sarebbe questo il “federalismo solidale”? Consentire ala Regione di continuare a sviluppare le clientele e non l’economia?
“L’aggravamento dei conti dei Comuni, sottolineato dal Procuratore Carlino, che la Regione ha anch’essa indicato da tempo – ha aggiunto Armao – è l’effetto di una lunga stagione di gestioni che hanno puntato sull’espansione spesa corrente, ma che adesso devono fare i conti con la drastica riduzione dei trasferimenti operati dallo Stato proprio in attuazione di quel federalismo fiscale del quale i siciliani vedono solo gli svantaggi”. Armao racconta una grande bugia. L’aggravamento dei conti dei Comuni, come lo chiama lui, è l’effetto delle politiche dissennate che la Regione ha imposto ai Comuni in materia di gestione dell’acqua e dei rifiuti. Gestione iniziata nei primi anni del 2000 e mai interrotta. Anzi, nelle scorse settimane il governo Lombardo ha annunciato lo stanziamento di oltre 50 milioni in favore dei privati che ad Agrigento – ma non solo ad Agrigento – gestiscono l’acqua. Questa società Armao la dovrebbe conoscere molto bene visto che ne è stato il consulente.
Agricoltura. Sentite cosa scrive l’assessore regionale alla Risorse agricole, Elio D’Antrassi (foto a sinistra). E’ l’assessore che, da mesi, tiene bloccata l’applicazione di una recente legge dell’Ars che avrebbe fornito una boccata di ossigeno ad agricoltori e pescatori dell’Isola. D’Antrassi dà ragione al Presidente della Corte dei Conti regionale, Luciano Pagliaro. Per poi regalarci una serie di numeri vacui e vuoti che fa il paio con gestione dell’assessorato. Per poi aggiungere di aver fatto partire “29 Misure su 33 totali ed emanati ben 61 bandi con migliaia di progetti volti a dare beneficio al settore agricolo”. Quale mondo agricolo, assessore D’Antrassi, sarebbe stato beneficiato dalle sui ‘Misure’?? Quello che da domani torna in piazza perché ridotto alla fame? Agli agricoltori della Sicilia – quelli veri – il suo governo non ha dato nulla. Come hanno giustamente evidenziato i magistrati della Corte dei Conti. Forse, lei, assessore, si riferisce ai ‘giovani agricoltori’ che state beneficiando con i fondi del Piano di sviluppo rurale?

Energia. Parla l’assessore Giosuè Marino. “Il governo regionale – dice – ha messo in campo ogni sforzo e strumento utili al rilancio di una politica energetica regionale basata innanzitutto sulla trasparenza, correttezza e celerità dell’azione amministrativa del regime delle autorizzazioni”. Assessore, scusi: ma in che cosa consiste questa celerità? Perché i dati sulla ‘celerità’ non li illustra in una conferenza stampa, invece di declamarli?
Poco convincenti anche le precisazioni dell’assessore Marino sulla gestione dei rifiuti. L’assessore parla di “pesanti eredità” e di novità, che sarebbero state introdotte dal’attuale governo, imperniate su “efficienza ed economicità”. Forse all’assessore sfugge il fatto che in Sicilia i rifiuti, in alcuni emblematici casi, sono ancora gestiti da quei privati che continuano a svuotare le ‘casse’ dei Comuni: di quei Comuni, assessore Marino, che sono in ‘bolletta’ non perché spendono molto, ma perché pagano l’acqua ai privati dieci volte il costo effettivo e perché sono costretti a conferire i rifiuti nelle discariche private.

Massimo Russo (foto sotto), l’assessore regionale alla Salute o Sanità che è riuscito nell’impresa “epocale” di tagliare selvaggiamente ‘pezzi’ di sanità pubblica e, contemporaneamente – lo ha ricordato proprio la Corte dei Conti – a far lievitare il costo della sanità siciliana, la butta sulle inchieste del passato che non riguardano la sua gestione. Assessore Russo: a noi e ai siciliani – che sono la stragrande maggioranza – che ne hanno pene le tasche a causa di una sanità pubblica ridotta a un colabrodo, del fatto che lei non c’entri nulla con le inchieste di dieci anni fa non ce ne può fregare di meno. Al limite, potremmo essere interessati alle inchieste che negli ultimi anni non sono state aperte… Siamo invece interessati ad avere una sanità pubblica che funzioni. Ma è qualcosa che da lei non ci aspettiamo.

Quasi comico l’intervento dell’assessore regionale per le Autonomie locali e la Funzione pubblica, Caterina Chinnici. Che ricorda “l’approvazione, all’unanimità, della legge per la trasparenza e semplificazione con l’obiettivo di rendere la pubblica amministrazione più moderna, efficiente e produttiva”. Si tratta della legge-burla che, in pratica, ha lasciato tutto come prima. La burocrazia regionale èè ancora un delirio. A dimostrarlo è la mancata spesa dei fondi regionali.
“Abbiamo, poi – aggiunge la Chinnici – predisposto e applicato il cosiddetto codice Vigna in tema di antimafia e anticorruzione”. Se non ricordiamo male, l’assessore Chinnici non ha ancora resa pubblica la relazione sul dissesto finanzario del Comune di Palermo. Assessore, dia retta a noi: invece di declamare l’antimafia e la trasparenza la metta in atto. Cominciando a rendere nota la relazione che i commissari hanno stilato sui conti ballerini del Comune di Palermo.

L’assessore Mario Centorrino, che pure è persona intelligente, si lascia andare ad un lungo panegirico sulle cose buone fatte dal governo. Ovviamente, dal suo punto di vista. Tra queste Centorrino (foto a destra) mette “il definanziamento, ad esempio, dei fondi regionali della formazione professionale”. E gli enti di formazione che sono passati da meno di un centinaio a mille e 600?

A tratti surreale il comunicato dell’assessore regionale ai Beni culturali, Sebastiano Missineo. Ve ne regaliamo un passo: “Bene ha fatto la Corte dei Conti a sottolineare le aree grigie e a puntare l’indice contro chi, non comprendendo la gravità della situazione, continua ad operare con leggerezza e in maniera irresponsabile. Ma è un metodo che non ci appartiene e che è assolutamente lontano, nei fatti e nelle azioni, dal governo regionale”. E a chi “appartengono”, assessore Missineo, tutti i consulenti inutili – ma ben pagati – del governo regionale del quale lei fa parte? E che ci racconta della figlia del dirigente generale del suo assessorato, ‘sistemata’ a Bruxelles? Assessore, chi è che “continua ad operare con leggerezza e in maniere irresponsabile”?

 


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