I retroscena dell’affare Ibs Forex-Caruso

L’affare Ibs Forex mostra quanta strada deve ancora compiere la comunità palermitana per conseguire la sua piena maturità democratica. Oltre allo sfascio realizzato dall’ex sindaco Diego Cammarata nei conti del Comune di Palermo e dai suoi consoci di centrodestra nella gestione delle società municipalizzate, in questi giorni abbiamo appreso del disastro finanziario prodotto dal dottor Antonino Caruso (e non solo da lui) nella gestione delle risorse per investimenti in opere pubbliche giacenti nelle casse della Provincia regionale di Palermo.
Non possiamo non notare, infatti, dalla relazione conclusiva dell’indagine sulla gestione della liquidità della Provincia di Palermo negli anni 2003-2009, quanta approssimazione e quanta leggerezza sia stata espressa nella formulazione degli atti che hanno portato al verificarsi dell’operazione Ibs Forex. E alla perdita, da parte della Provincia di Palermo, di 35 milioni di euro. E diciamo approssimazione e leggerezza perché il nostro compito non è quello di valutare se, nell’adozione di quegli atti, vi sia stato dolo o meno. Quindi, ci limitiamo ad una valutazione, come dire?, ‘estetica’.
Leggiamo nella predetta relazione e testualmente riportiamo le condizioni contrattuali sottoscritte dal dottor Caruso con la società Ibs Forex all’articolo 4, comma 1, dal titolo ‘Conferimento delle disponibilità finanziarie’: “Conferimento delle somme da parte del mandante (la Provincia, ndr) su un conto corrente appositamente aperto presso la Banca Depositaria, denominata Invest Banca, con vincolo irrevocabile di utilizzo delle somme giacenti, per le operazioni che la società Ibs Forex intraprenderà con la Provincia”. Sui conferimenti è rilasciata anche la procura ad operare che autorizza la società Ibs Forex a compiere tutte le operazioni previste dal contratto. Questo contratto è proprio il caso di di vederlo un po’ più da vicino.
Il 10 ottobre 2006 il direttore generale dell’amministrazione provinciale, dottor Antonino Caruso, in qualità di legale rappresentante della Provincia, con i poteri conferitigli dall’allora presidente, Francesco Musotto, firma il contratto n. 260530/01105 per l’importo di 1,5 milioni di euro, sottoscrivendo la linea di gestione denominata “Privilege”. Questo contratto muove da una norma (articolo 41, comma 1) della legge finanziaria per l’anno 2002 – legge n.488 del 2001 – con la quale viene consentito agli Enti Locali l’accesso al mercato dei capitali. Il decreto ministeriale n.389 del 1 dicembre 2003, in attuazione della citata disposizione della finanziaria 2002, stabilisce che “i contratti relativi alla gestione di un fondo per l’ammortamento del capitale da rimborsare, possono essere conclusi soltanto con intermediari contraddistinti da adeguato merito creditizio certificato da note agenzie di rating riconosciuto a livello internazionale”. La fattispecie della Provincia si colloca in quest’ambito, essendo la liquidità disponibile dell’amministrazione il frutto di un mutuo contratto con la Cassa Depositi e Prestiti e, quindi, si tratta di somme da restituire mediante rate di ammortamento. La legge 488/2001 precisa, però, che “le somme accantonate dagli enti locali possano essere investite esclusivamente in titoli obbligazionari di enti e amministrazioni pubbliche, nonché di società a partecipazione pubblica e di Stati appartenenti all’Unione europea”.
Premesso il quadro normativo entro il quale si colloca l’operazione indagata dalla speciale commissione consiliare dell’amministrazione provinciale di Palermo, esaminiamo più attentamente la linea di gestione “Privilege” che costituisce il contratto stipulato dalla Provincia con la società comasca Ibs Finex. Intanto, vi si legge che la “Ibs Forex esercita, in via esclusiva, l’attività di intermediazione in cambi nei confronti di enti pubblici senza assunzione di rischi in proprio” e che “il sottoscrittore (la Provincia di Palermo e per essa il dottor Antonino Caruso) ha preso visione riguardo ai rischi connessi agli investimenti in strumenti speculativi in cambi”. Inoltre, all’articolo 3 del contratto “Privilege” è scritto “Il mandante dà atto e riconosce che le attività del contratto non consentono alcuna garanzia di incremento di valore degli investimenti effettuati (…). Il mandante, inoltre, prende atto e riconosce che “le operazioni effettuate sul mercato Forex non hanno alcuna garanzia di mantenere invariato il conferimento e che tali operazioni potrebbero portare alla riduzione del suo valore e dichiara, pertanto, di accertarne il rischio connesso.
Un’altra condizione contrattuale, posta a garanzia del ruolo di mandante da parte della Provincia, è stata vanificata da un improvvido provvedimento del dottor Caruso. L’articolo 4 del contratto di “Conferimento delle disponibilità finanziarie”, al comma 1, prevede che il “conferimento delle somme da parte del mandante su un conto corrente appositamente aperto presso la Banca Depositaria, denominata Invest Banca, con vincolo irrevocabile di utilizzo delle somme giacenti, per le operazioni che la società Ibs Forex intraprenderà con la Provincia”. Tale vincolo era però limitato alla metà delle risorse finanziarie depositate presso la Invest banca. Il restante 50 per cento si sarebbe potuto utilizzare nel caso che le somme già impiegate avessero subito perdite e comunque previa autorizzazione specifica del mandante.
Questa condizione è stata rispettata sino al 3 settembre 2007. A decorrere da questa data sono stati intaccati anche i fondi vincolati della metà residua. Secondo la clausola contrattuale, questo atto era possibile in caso di perdita delle somme già utilizzate. Ma ciò formalmente non era avvenuto in quanto i rendiconti informali evidenziavano la loro positiva valorizzazione.
La Commissione consiliare d’indagine spiega l’arcano citando due lettere che il direttore generale della Provincia, Caruso, il 9 novembre 2006 aveva inviato ai due interlocutori del contratto “Privilege”. Una a Ibs Forex e l’altra a Invest banca. Nella prima a Ibs Forex e per conoscenza a Invest banca, avente per oggetto “Autorizzazione continuativa, disposizioni di vincolo su conto corrente bancario”, viene rilasciata a Ibs Forex una procura generale a compiere in maniera esclusiva operazioni sul conto corrente nel quale sono depositati i soldi della Provincia, operando per conto della stessa, senza che questa possa più intervenire direttamente. In forza di questa autorizzazione la Provincia di Palermo, titolare dei fondi depositati, abdica a qualsiasi ruolo ed affida di fatto la titolarità dei fondi all’uso esclusivo di Ibs Forex. Nell’altra la stessa comunicazione a parti invertite: indirizzata a Invest banca e per conoscenza ad Ibs Forex.
Che dire su questo pasticciaccio? Intanto, l’apertura dell’ex ministro Tremonti all’uso speculativo delle risorse finanziarie degli enti locali, anche se contornato da congrue cautele nell’affidamento dei fondi pubblici. Un modo come un altro per favorire liquidità e potere alle banche. Nel caso specifico, la dabbenaggine del presidente della Provincia di Palermo dell’epoca, Francesco Musotto, che si spoglia di ogni sua competenza affidandola alla gestione di un funzionario, come se questo avesse ricevuto un mandato popolare a curare gli intererssi generali della comunità del Palermitano. Questo probabilmente è avvenuto a causa del fatto che essendo l’onorevole Francesco Musotto impegnato oltre che nell’amministrazione della Provincia anche nel Parlamento europeo non poteva mettere la necessaria concentrazione nel disbrigo dei fatti inerenti la gestione della Provincia. A conferma che le cose perché vengano bene vanno fatte una per volta, altrimenti più cose fatte contemporaneamente vengono tutte male.
Infine, il dottor Caruso il quale secondo quanto emerge dall’indagine della Commissione consiliare d’inchiesta, appare totalmente sprovveduto e inadeguato a svolgere il compito di pubblico funzionario e dovrebbe essere allontanato definitivamente dall’esercizio di funzioni pubbliche, tranne che non fosse stato messo a quel posto e assegnatario di ogni competenza esclusiva quale tutore di interessi più generali rispetto a quanto compete ad un dipendente, seppure di alto profilo, dell’amministrazione la cui gestione è affidata per mandato popolare alla sfera politica incaricata della guida degli enti pubblici.

 


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