Negozi aperti domenica? No, grazie

da Manfredi Agnello
riceviamo e volentieri pubblichiamo

Personalmente sono contrario alle liberalizzazioni degli sconti, così come dei giorni di apertura dei negozi: e lo dico con giusta esperienza, avendo avuto per anni un’attività commerciale. Ho sempre ostacolato le aperture libere, capisco che è ormai una prassi, ma sono convinto che favorisce solo la grande distribuzione a discapito dei piccoli medi operatori di settore, oltre che di quei commercianti che non pagano stipendi sindacali, né retribuiscono come dovuto i giorni festivi col dovuto per lo straordinario. La possibilità di spesa del singolo utente è sempre la stessa, sia che si lavori 6 che 7 giorni alla settimana, ma chi apre nei giorni festivi e tratta il personale con onestà, ha costi, nei giorni festivi, aumentati del 30 per cento. Pensiamo al piccolo commerciante a conduzione familiare: è costretto a stare 7 giorni su 7 e per almeno 8 ore chiuso nel suo negozio, perdendo la facoltà di avere una vita privata, una famiglia, un hobby e la possibilità di dedicare del tempo ad altre attività quotidiane.
Anni addietro mi sono cimentato con uno studio sulle attività commerciali. E ho appurato che, se chiude i battenti l’attività di un piccolo esercente, restano senza lavoro una media di 3/4 persone e, di queste, solo una, se non ricordo male, riesce ad inserirsi nel mondo del lavoro. Mentre il piccolo commerciante resta quasi sempre senza lavoro, qualche volta fallito e con una pensione,una volta raggiunta l’età, di 500 euro al mese.
La grande distribuzione, invece, affidata a direttori, vice direttori, responsabili e quant’altro, ha la possibilità di fare un turn-over del personale, oltre al fatto che, quasi sempre, gli addetti sono assunti in parte con contratti a termine, approfittando anche di sgravi fiscali. Tralasciamo il fatto dei capitali, spesso sospetti, come a volte dimostrato. Ultima considerazione: ricordo che è stato Bersani ad iniziare la liberalizzazione degli orari e dei giorni di apertuta, ed è stato sempre lui a istituire le parafarmacie (attività che trovo giusta e conveniente per l’utente), ma il suo scopo è stato, quasi certamente, di favorire le coop che volevano inserire il settore nei loro ipermercati.

 


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