Ars, sfida al commissario dello Stato

In una serata in bilico tra la tragedia e la farsa, l’Assemblea regionale siciliana, dopo un “lungo e appassionato dibattito” sull’esercizio provvisorio (ma non ci sono argomenti un po’ più seri?), dice sì a due mesi (che forse diventeranno tre o quattro, poi si vedrà) di bilancio in dodicesmi. Contemporaneamente, tanto per gradire, lancia il guanto di sfida al commissario dello Stato riproponendo alcune delle norme che l‘ufficio dello stesso commissario dello Stato, ventiquattr’ore prima, ha ‘bocciato’. Sono le proroghe per i precari della Protezione civile, dell’ex Agenzia Acque e rifiuti, dell’assessorato regionle al Territorio e Ambiente.
Domanda quasi d’obbligo: se sono state impugnate per mancata copertura finanziaria com’è che vengono riproposte? La trovata di genio del governo è semplice: invece di finanziarle per un anno, vengono finanziate per tre mesi: gennaio, febbraio e marzo: 8 milioni e 600 mila euro e rotti. Soldi veri o soldi falsi? E’ quello che dovrà accertare il commissario dello Stato, diventato improvvisamente ‘cattivo’ perché chiede – ‘addirittura!’ – che le leggi abbiano una copertura finanziaria.
E’ una cronaca politica, quella di ieri a Sala d’Ercole, dove a farla da padrone sono il pressappochismo, l’idea delle leggi tanto al chilo, gli emendamenti che compaiono e scompaiono (come quello sulla riduzione delle indennità degli assessori regionali tecnici di cui riferiamo in un articolo a parte) e, su tutto, una conduzione dei lavori d’Aula che, nella migliore delle dizioni possibili, è contrassegnata dalla somma confusione.
Alla fine dal disegno di legge (ddl) omnibus – questo era diventato con il passare dei giorni il ddl sul banale esercizio provvisorio – scompaiono molti provvedimenti che vengono scorporati e sistemati in un altro provvedimento legislativo.
Resta, però, la sfida al commissario dello Stato, giocata sull’onda di un ‘ricatto’ (politico, s’intende): soldi ne abbiamo pochi – fa sapere il governo regionale che avrebbe dovuto risanare i bilanci e che, ormai, è un giorno sì e all’altro pure, è a Roma con il cappello in mano ad elemosinare improbabili accise – ma i precari di Protezione civile, dell’acqua e dei rifiuti e della tutela dell’ambiente debbono restare perché assicurano servizi essenziali. Punto.
Dopo il voto il presidente della Regione,Raffaele Lombardo, affida le sue riflessioni ad un lungo comunicato stampa. “Il voto – dice il capo della giunta – con cui l’assemblea regionale ha votato l’esercizio provvisorio per tre mesi si è reso necessario perché abbiamo dovuto prendere atto delle pesanti novità introdotte dalla manovra del governo Monti e rimodulare lo schema che avevamo già predisposto. Per questo motivo abbiamo chiesto al governo nazionale di avviare con urgenza il confronto sulle accise, prima condizione per poter celermente riportare la discussione sul bilancio in assemblea regionale. Abbiamo anche riproposto in questa legge una nuova formulazione della norma sui precari impugnata dal commissario dello Stato che ci consente di dare una risposta immediata a tanti lavoratori che altrimenti avrebbero subito pesanti conseguenze”.
“Abbiamo anche approvato – gli fa eco l’assessore all’Economia, Gaetano Armao – norme fortemente innovative sulla sperimentazione della armonizzazione dei bilanci e la spending review, che vede la Sicilia quale regione pilota a livello nazionale, quelle sul patto di stabilità regionale, che è stata frutto di un confronto con Anci sicilia, Urps e Ance Sicilia, quello sulla certificazione dei crediti vantati nei confronti della Regione e degli enti locali, attesa dalle imprese cosi’ come quella sul credito d’imposta”.
“Adesso abbiamo tre mesi di tempo – aggiunge Armao – per definire la negoziazione con lo Stato su quello che è dovuto ai siciliani sul piano finanziario. In questi mesi abbiamo svolto un proficuo confronto con tutte le categorie sociali e produttive, che riprenderemo già a gennaio per far sì che giunga in aula un testo che contenga tanto rigore e quante opportunità di sviluppo per le aziende e la Sicilia”.
“E’ indilazionabile ora l’avvio di un confronto ampio e approfondito con lo Stato – conclude Armao – nel quale chiarire i nuovi termini dell’applicazione delle norme finanziarie dello Statuto del federalismo fiscale in Sicilia. Solo da questo rinnovato accordo potra’ nascere una prospettiva di sviluppo per la Sicilia. A questo impegno affiancheremo la linea del rigore e della trasparenza che finora ha contraddistinto l’azione del governo Lombardo”.
Di tenore diverso le dichiarazioni della capogruppo dell’Udc all’Ars, Giulia Adamo. “La Sicilia – dice la Adamo – ha un alto numero di dipendenti ma un livello basso di qualità nell’erogazione dei servizi. Un primato negativo che
intendiamo scrollarci di dosso. Non siamo contrari alla stabilizzazione del personale precario ma non possiamo accettare provvedimenti raffazzonati che non hanno né copertura finanziaria né una seria revisione dei profili professionali”.
“Si deve lavorare ad una legge organica – aggiunge la capogruppo dell’Udc – che possa da un lato garantire un diritto ai lavoratori, dall’altro rendere più efficiente e utile la loro professionalità. Provvedimenti dell’ultimo minuto, oltre ad essere pieni di strafalcioni, corrono il rischio di apparire come iniziative dal sapore clientelare. Iniziative che l’Udc non ha intenzione di avallare”.
Più politica, mettiamola così, la dichiarazione del capogruppo dell’Mpa, Francesco Musotto, che risponde ai parlamentari del Pd, Lillo Speziale e Baldo Gucciardi, che sollecitano un ulteriore slanco del governo, ovvero verso lo sbaraccamento della giunta dei ‘tecnici’, da sostituire con una una giunta politica: “Siamo disponibili al dialogo con quanti sollecitano un ulteriore approfondimento del quadro politico attuale – dice Musotto -. L’azione dell’esecutivo regionale si è caratterizzata sin dal primo momento da un dinamismo in direzione riformatrice senza precedenti. Come è noto, il quadro congiunturale i chiede scelte difficili ed impopolari, ma imprescindibili. Il presidente Lombardo ha avviato un dialogo serrato con il governo nazionale per l’adozione di misure compensative per l’Isola. Sul piano politico, anche su scala regionale, siamo disponibili, nelle forme e nei tempi opportuni, a rinnovare questo spirito di collaborazione con una apertura al contributo di tutti per procedere senza esitazione ed in modo compatto sino alla scadenza della legislatura”.

Credito d’imposta
Il deputato del Pdl, Nino D’Asero si sofferma sull’ulteriore finanziamento del credito d’imposta. “L’assegnazione di ulteriori settanta milioni al credito di imposta per gli investimenti – dice D’Asero – è un nuovo e basilare passo avanti di un iter virtuoso da me sempre perorato e supportato con iniziative legislative e con interventi fattivi costituiti da atti ispettivi e atti di indirizzo all’Ars”.
“Altri 70 milioni per il credito d’imposta per gli investimenti (che si aggiungono ai 120 milioni gia’ stanziati e messi a bando a novembre) – precisa il vicecapogruppo dell’Mpa, Nicola D’Agostino – permetteranno di finanziare tutte le proposte di investimento avanzate, coraggiosamente per i tempi che corrono, dal sistema produttivo siciliano. Un plauso al governo e all’assessore Armao per aver resistito alla tentazione di ritirare la proposta per evitare un eventuale giudizio negativo del commissario dello Stato. I fondi sono gli stessi già utilizzati ed autorizzati dal prefetto Aronica, bene ha fatto il Parlamento siciliano a sostenere una iniziativa giusta, che rispetta trasparenza e legalità , che crea sviluppo vero e che serve a instillare un po’ di sano ottimismo in Sicilia”.

 


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