Difiscalizzare il prezzo della benzina

 

Da Giuseppe Scianò e Corrado Mirto, rispettivamente, segretario politico e presidente del Fronte nazionale siciliano, riveciamo e volentiari pubblichiamo.

Gli Indipendentisti di lu FRUNTI NAZZIUNALI SICILIANU “SICILIA INDIPINNENTI” propongono una mobilitazione eccezionale dell’opinione pubblica siciliana per indurre il Parlamento siciliano (Ars) ed il governo regionale a varare, con la massima urgenza, una legge regionale che disponga la DEFISCALIZZAZIONE, in Sicilia, dei prezzi della benzina, dei carburanti e di tutti gli altri derivati del petrolio.
Nella peggiore delle ipotesi (e per evitare probabili impugnative da parte del commissario dello Stato), si potrebbe formulare, da parte del governo e dell’Assemblea regionale, una specifica proposta di legge-voto, ai sensi dell’articolo 18 dello Statuto siciliano, tendente ad ottenere, dal Parlamento italiano, la DEFISCALIZZAZIONE della quale parliamo.
I vantaggi di una decisione in tal senso, soprattutto in un momento di crisi come quello che attraversiamo, darebbero a tutta l’economia siciliana l’ossigeno necessario ad una forte ripresa economica e produttiva. E porrebbero un freno al frenetico aumento del costo della vita e all’INFLAZIONE in corso. Sospenderebbero – si spera definivamente – una parte del dissanguamento operato dal FISCO italiano che, senza alcuna pietà e senza rispetto dei diritti fondamentali del Popolo siciliano, ha messo e mette in ginocchio la SICILIA PRODUTTIVA.
Da un punto di vista politico-istituzionale, la Regione siciliana – non sappiamo se sinceramente – riaffermerebbe le prerogative statutarie specifiche in materia. Ci permettiamo, infatti, di evidenziare che il PETROLIO è di PROPRIETA’ della Regione Siciliana (e quindi del Popolo siciliano), ai sensi dell’Articolo 14 lettera H.
Non dimentichiamo – soprattutto – che l’attuale maggioranza politica (all’Ars e nell giunta di governo), che peraltro si AUTODEFINISCE AUTONOMISTA, non ha dimostrato, fino a questo momento, di volere veramente la totale attuazione dello Statuto speciale di Autonomia nella versione originaria (e, per la verità, neppure nell’attuale versione orredamente e indecentemente manipolata). Tanto è vero che non ha ancora revocato la proposta di legge-voto sullo stravolgimento dello Statuto speciale, approvata nella terz’ultima legislatura e trasmessa al Parlamento Centrale.
Per completezza di informazione, puntualizziamo che quel disegno di legge (fortunatamente) restò insabbiato a causa della chiusura anticipata della legislatura e del conseguente scioglimento delle Camere. Rimane, tuttavia, non revocata, la volontà, già espressa dall’Ars, di STRAVOLGERE lo Statuto Siciliano e la sua SPECIALITA’. Non ci sembra che sia una cosa bella, né leale né corretta politicamente. E non è neppure una cosa SERIA. Non crediamo che vi sia molto di buono da aspettarsi, se non si provvede a revocare il disegno di legge-voto di cui sopra e il disegno politico “ammazza-specialità dello Statuto siciliano” che ne era alla base.
Una prova significativa della “SVOLTA” e della fede autonomista, sbandierate dall’attuale maggioranza governativa e dalla giunta di governo, l’avremo, appunto, se l’Ars farà, in materia, qualcosa di giuridicamente e politicamente valido, di forte, di veramente SICILIANISTA e di veramente INNOVATIVO in questo ed in altri settori.
L’attuale crisi economica non può essere, infatti, un ALIBI per non fare niente, ma anzi deve essere uno stimolo per rilanciare, in maniera autonoma ed autopropulsiva, l’economia siciliana. Intanto, si DEFISCALIZZI SUBITO il prezzo dei carburanti!

 

 

 


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