L’opinione/Palermo, serve una svolta liberale

La caduta del muro di Berlino ha segnato uno spartiacque nella storia di tutti noi, da quel momento si diede il via ad un profondo cambiamento dello scacchiere politico, economico e sociale. Tangentopoli, poi, accelerò nel nostro Paese tale cambiamento: nacque un nuovo modo di fare politica che, spuntando dalla fine di una contrapposizione ideologica durata poco più di otto lustri e consacrata dalla ‘guerra fredda’, ne segna anche irrimediabilmente le proprie caratteristiche strutturali che allo stato attuale sembrano essere la paralisi e il veto, più che il programma e la costruzione.

È come se, crollate le ideologie, venissero meno anche le idee. Idee anche di natura pratica, un esempio tra gli altri, organizzare al meglio i servizi da offrire al cittadino ed alle città utilizzando le risorse, umane ed economiche, attualmente disponibili.

Nella nostra città – Palermo – in particolare, di idee che aprirebbero la stessa verso una migliore vivibilità non se ne esprimono, ormai, da tempo immemorabile, e c’è da chiedersi se tutto ciò era prevedibile.

La risposta non è assolutamente trascurabile se arrivassimo alla conclusione che nel momento in cui la politica del dilettantismo allo sbaraglio, soppiantando la politica come professione, ma anche del malaffare, non salvò nulla della prima, neanche quelle scuole di formazione politica che adesso più che mai appaiono necessarie per avvicinare i giovani ad essa, per impregnare gli stessi dell’idea che la politica, quella con la P maiuscola, non è la riduzione di un utilizzo di risorse largamente disponibili per fini personali o per coloro che gravitano intorno al politicante di turno, bensì collettive, ovvero necessarie per il miglioramento e lo sviluppo della vita globale.

Dal nostro giornale, pertanto, parte un appello forte a tutti coloro che intendono contribuire a creare originali occasioni d’incontro, impulsi, sfide per un aggiornamento della cultura dapprima panormita e, contestualmente, anche quella isolana, per la piena affermazione di una classe dirigente liberale necessaria per il rinascimento di un’intera comunità che non si identifica più con la classe politica attuale e che stenta a ritrovarsi.

Ed ancora, siamo convinti che senza una rielaborazione seria di quello a cui abbiamo assistito e che continuamente è sotto gli occhi di tutti, dal punto di vista politico nella nostra città, ma anche nell’ambito regionale, non saremo in grado di costruire nessun futuro.

Il nuovo corso che intendiamo porre in essere non può essere definito come l’anno zero: abbiamo la consapevolezza che nessun rinnovamento dei sistemi di pensiero e nessuna rifondazione del sistema politico possono partire da un annullamento totale di ciò che attualmente è.

Semmai, il lavoro da compiere potrebbe essere quello di evidenziare ciò che le convenienze passate e presenti hanno coperto di polvere per aiutarci a superare i loro limiti e i loro errori.

Noi siamo ottimisti della nostra ragione e ci consola il fatto che prima o poi, meglio prima che poi, la nostra terra uscirà dalla gabbia in cui sembra imprigionata e a guidarla possano esserci politici in grado di indicare non solo soluzioni percorribili, ma che amino, abbiano a cuore le sorti della nostra comunità ed, ancora, il futuro delle generazioni che verranno.


Dalla stessa categoria

I più letti

La caduta del muro di berlino ha segnato uno spartiacque nella storia di tutti noi, da quel momento si diede il via ad un profondo cambiamento dello scacchiere politico, economico e sociale. Tangentopoli, poi, accelerò nel nostro paese tale cambiamento: nacque un nuovo modo di fare politica che, spuntando dalla fine di una contrapposizione ideologica durata poco più di otto lustri e consacrata dalla ‘guerra fredda’, ne segna anche irrimediabilmente le proprie caratteristiche strutturali che allo stato attuale sembrano essere la paralisi e il veto, più che il programma e la costruzione.

La caduta del muro di berlino ha segnato uno spartiacque nella storia di tutti noi, da quel momento si diede il via ad un profondo cambiamento dello scacchiere politico, economico e sociale. Tangentopoli, poi, accelerò nel nostro paese tale cambiamento: nacque un nuovo modo di fare politica che, spuntando dalla fine di una contrapposizione ideologica durata poco più di otto lustri e consacrata dalla ‘guerra fredda’, ne segna anche irrimediabilmente le proprie caratteristiche strutturali che allo stato attuale sembrano essere la paralisi e il veto, più che il programma e la costruzione.

La caduta del muro di berlino ha segnato uno spartiacque nella storia di tutti noi, da quel momento si diede il via ad un profondo cambiamento dello scacchiere politico, economico e sociale. Tangentopoli, poi, accelerò nel nostro paese tale cambiamento: nacque un nuovo modo di fare politica che, spuntando dalla fine di una contrapposizione ideologica durata poco più di otto lustri e consacrata dalla ‘guerra fredda’, ne segna anche irrimediabilmente le proprie caratteristiche strutturali che allo stato attuale sembrano essere la paralisi e il veto, più che il programma e la costruzione.

La caduta del muro di berlino ha segnato uno spartiacque nella storia di tutti noi, da quel momento si diede il via ad un profondo cambiamento dello scacchiere politico, economico e sociale. Tangentopoli, poi, accelerò nel nostro paese tale cambiamento: nacque un nuovo modo di fare politica che, spuntando dalla fine di una contrapposizione ideologica durata poco più di otto lustri e consacrata dalla ‘guerra fredda’, ne segna anche irrimediabilmente le proprie caratteristiche strutturali che allo stato attuale sembrano essere la paralisi e il veto, più che il programma e la costruzione.

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]