Verso la stabilizzazione di 750 lavoratori

L’impegno del governo regionale c’è. Bisognerà vedere se, nei prossimi giorni, verrà tradotto in realtà. Argomento: i 750 lavoratori precari che prestano servizio negli uffici del dipartimento regionale Acqua e Rifiuti (ex Agenzia Acqua e Rifiuti), negli uffici dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente e nella Protezione civile regionale. lavoratori che dovrebbero essere stabilizzati nei ranghi dell’amministrazione regionale.

Il tema è stato affrontato ieri, nel corso della riunione della giunta regionale presieduta da Raffaele Lombardo. I tempi stringono, perché il 31 dicembre scade il loro contratto. Serve una decisione a breve. “Anche perché la strada di un’eventuale proroga non è più percorribile”, sottolineano Angelo Fullone, segretario generale della Cisl Funzione pubblica della Sicilia, e Paolo Montera, responsabile della categoria dei dipendenti regionali.

Ieri pomeriggio, a Palazzo d’Orléans, sede del governo della Regione, prima della riunione della giunta i sindacalisti di Cgil, Csl, Uil e Ugl (non convocati dal governo i sindacati autonomi) si sono incontrati con i rappresentanti del governo. L’occasione per fare il punto della situazione su questo tema.

“Come ho più volte ribadito – sottolinea Montera – bisognerà procedere nella stabilizzazione di questo personale nel rispetto delle qualifiche che oggi occupano: collaboratori ausiliari, istruttori e funzionari. Questo, del resto, è il percorso previsto dalla legge”.

Non la pensano così gli esponenti dei Cobar-Codir, secondo i quali la stabilizzazione, legge alla mano, può avvenire soltanto con l’immissione di questi lavoratori nelle categorie A e B.

“La verità – dicono i leader dei Cobas regionali, Marcello Minio e Dario Matranga – è che questi lavoratori sarebbero già stati stabilizzati se, l’anno scorso, non si fossero fatti amaliare dalle promesse di un governo ce gli ha prospettato soluzioni diverse dalla stabilizzazione nelle categorie A e B, ben sapendo che tale strada è impercorribile. Per altro, appena l’anno scorso, altri quattro mila e cinquecento lavoratori hanno rinunciato alle qualifiche di provenienza pur di venire stabilizzati. Per l’accesso alle categorie superiori la Regione, secondo quanto prevede la legge, dove bandire concorsi ad hoc ai quali, ovviamente, parteciperebbero tutti i disoccupati della Sicilia. Non vorremmo che il governo li stesse prendendo in giro”.

 


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